SUL GARDA GUERRA AL PONTILE SELVAGGIO agosto 2007

Al via l’iniziativa dell’Assessorato all’ambiente presieduto da Enrico Mattinzoli per censire muretti, rotaie e manufatti sul demanio lacuale

Obiettivo: «ripulire» gli arenili da strutture abusive. Via gli scarichi, i manufatti e le occupazioni abusive dalle zone demaniali del lago di Garda.

Ha avviato un’imponente operazione di controllo degli arenili della riviera bresciana del più grande lago italiano, l’assessorato all’Ecologia e Ambiente della Provincia di Brescia.

L’obiettivo è quello di tracciare una mappa georeferenziata di tutto quanto si trova sul suolo demaniale lacuale, localizzando con il sistema Gps tutti i manufatti che si trovano sulle spiagge.

Si è cominciato dagli scarichi a lago e dai torrenti, operazione già completata, per poi passare a reti di recinzione, rimessaggi, rotaie, muretti. Una volta terminata l’individuazione si procederà ad incrociare i dati con le autorizzazioni e, laddove risulteranno mancanti, la Provincia chiederà la collaborazione dei singoli Comuni per eliminare le situazioni non sanabili.

«Ho deciso di accendere i riflettori – spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli – sul demanio lacuale, in particolare su quel tratto di arenile della riviera del lago di Garda confinante con l’acqua. Ritengo infatti necessario non solo continuare gli sforzi e gli investimenti per migliorare la situazione ambientale e la qualità delle acque, che, come certifica l’Asl, è ottima.

In questo settore – continua Mattinzoli – l’Ambito Territoriale Ottimale che presiedo investirà 36 milioni di euro sul servizio idrico, cioè in opere di depurazione e collettamento, mentre la Provincia di Brescia e quella di Verona stanno spendendo 21,6 milioni di euro per il potenziamento del depuratore di Peschiera.

A mio avviso – ed ecco che l’assessore entra nel dettaglio della nuova iniziativa – ci sono altre esigenze. Così nel mirino sono finiti gli scarichi a lago e i manufatti posizionati sulla riva e in acqua, che hanno spesso un impatto visivo ed estetico negativo sull’ambiente. Insomma, ci preoccupiamo anche di “ripulire” gli arenili da quelle sovrastrutture che non sono autorizzate».

Quanto alle nuove concessioni l’Assessorato ha deciso un «giro di vite» moltiplicando i pareri negativi che sono vincolanti. L’assessore Mattinzoli ricorda di aver già completato, grazie al lavoro delle guardie ecologiche, la mappatura degli scarichi e dei torrenti che finiscono a lago. Per tutti è stata realizzata la localizzazione con Gps.

Ora si procede a verificare quali di queste tubazioni siano autorizzate per mettere in moto le procedure necessarie all’eliminazione, se risulterà che queste siano abusive.

La stessa operazione è stata avviata, partendo dal basso lago, sulle aree demaniali. Coinvolge rotaie per la messa in acqua di natanti, rimessaggi a riva, muretti, reti metalliche, piccoli manufatti, pontili e quant’altro è presente su suolo demaniale.

I controlli sono finalizzati ad accertare le presenze abusive e le opere sprovviste di autorizzazioni che saranno segnalate ai Comuni interessati perchè poi provvedano ad adottare gli interventi di competenza.

Che la situazione non sia ottimale lo certifica la verifica effettuata a Sirmione dal Consorzio di gestione delle aree extraportuali demaniali del lago di Garda che ha sede a Salò. Secondo i dati ufficiali forniti dal consigliere comunale con delega del sindaco sui problemi portuali, sono una settantina le situazioni irregolari emerse lungo i litorali della penisola.

(GdB – e.s.)

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