STUDENTI TIROCINANTI IN STAGE aprile 2010

Urgono provvedimenti legislativi ed intese provinciali

Da alcuni mesi l’Associazione Artigiani, guidata da Enrico Mattinzoli, si sta muovendo a livello istituzionale per cercare una soluzione ad un problema che si sta verificando con le imprese che accolgono gli studenti in stage.

Infatti la normativa nazionale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro considera gli studenti alla stessa stregua dei dipendenti e pertanto, se minori, l’azienda deve prevedere un’apposita sezione del documento di valutazione dei rischi per i minori, oltre al fatto che gli organi ispettivi chiedono, in materia di sorveglianza sanitaria, che vi siano specifiche verifiche in relazione all’attività svolta all’interno dell’impresa ospitante.

E’ chiaramente immaginabile che per un’impresa che accoglie, magari per soli 15 giorni, uno studente per uno stage formativo, questi appesantimenti burocratico amministrativi, e quindi, costi, sono elementi che fanno rifiutare di aderire alla proposta dell’istituto scolastico proponente che, peraltro, ha l’obbligo nel piano dell’offerta formativa, di inserire uno stage lavorativo.

Sull’argomento è stato coinvolto l’Assessore provinciale Giorgio Bontempi vista la delega specifica alle attività produttive, lavoro, politiche negoziali e formazione professionale, affinché si muovesse con tutti gli enti in causa per trovare una soluzione praticabile.
In un recente incontro fortemente voluto, il presidente dell’Associazione Enrico Mattinzoli, unitamente alla direzione, ha posto nei termini pratici la questione condividendo con l’assessore alcune vie percorribili.

L’attenzione e la piena comprensione del paradosso che si è creato ha portato l’Assessore Bontempi a svolgere un lavoro veramente importante e delicato, portandolo nei giorni scorsi a convocare un tavolo in Provincia alla quale erano presenti tutte la parti in causa. Era infatti importante capire come agire concretamente anche perché il vincolo è di carattere normativo pertanto non può essere aggirato se non con strumenti ineccepibili e condivisibili.

Un primo passo è stato compiuto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – Direzione generale del lavoro per la Lombardia e dalla D.G. Sanità della Regione Lombardia che hanno emanato una circolare che vuole dare una risposta alle questioni poste in primis dall’Associazione Artigiani.

Al tavolo in provincia, l’Associazione Artigiani ha sottolineato che seppur la circolare citata compie un primo passo per venire incontro alle legittime perplessità degli operatori, gli strumenti da mettere in campo debbono essere ben più incisivi al fine di limitare e circoscrivere al minimo le incombenze burocratiche e gli oneri a carico delle imprese visto che, per il caso specifico, stanno svolgendo solo ed esclusivamente un compito “sociale” accogliendo i giovani nello stage. Evidentemente sulla stessa linea si sono poste tutte le organizzazioni imprenditoriali presenti al tavolo. E’ necessario quindi che vi siano delle intese ben precise affinché l’impresa ospitante non si trovi con la beffa di una possibile sanzione nel momento in cui sta facendo “un piacere” al mondo formativo.

Ecco perché oltre allo sforzo che si sta compiendo in Provincia è necessario che della questione siano a pieno titolo coinvolti i ministeri competenti affinché anche la norma nazionale renda meno complicato l’inserimento formativo in azienda. In difetto l’Associazione proseguirà ad informare i propri iscritti sul rischio che si incorre ad accogliere gli studenti senza uniformarsi ai dettami burocratico amministrativi importi dalla norma. Il risultato sarà quello del diniego, almeno come sta accadendo in questo periodo. Chiaramente del problema tutte le parti in causa se ne devono fare carico.

Per l’Associazione è importante ciò che l’assessore Bontempi ha fatto ad oggi sull’argomento, così come l’aver riscontrato la volontà di trovare un’intesa praticabile che vedrà nel breve periodo trovarsi nuovamente per definire con i medici del lavoro, Asl, le rappresentanze istituzionali e ispettive uno strumento standardizzabile per settori omogenei, anche per la vigilanza sanitaria, che riconduca al minimo gli adempimenti dell’imprenditore. L’Associazione Artigiani sarà attenta a dare il proprio contributo certi che l’artigianato non farà mancare il supporto al patrimonio positivo della formazione in azienda. 

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