SE L’OLIMPIADE NON PAGA giugno 2006

Il fallimento del general contractor di Torino 2006 mette in difficoltà 50 artigiani bresciani. Mattinzoli invia una lettera alle istituzioni
Quello che a febbraio era stato un motivo di orgoglio, a giugno si è trasformato in un incubo. Il fallimento della società Consortium Mfp, general contractor per le Olimpiadi invernali di Torino, rischia infatti di mettere in ginocchio molte piccole e medie imprese e tra queste, in particolare, una cinquantina di imprese bresciane e i loro oltre 100 dipendenti.

A lanciare l’allarme è Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani, che con una lettera ha chiesto al Toroc (Comitato per l’Organizzazione dei giochi olimpici) ma anche al presidente della Regione Piemonte, al sindaco di Torino, al presidente della Regione Lombardia, al presidente della provincia di Brescia e ai parlamentari bresciani, «un’azione istituzionale concertata» per il pagamento delle somme attese dalle imprese e, nel frattempo, l’istituzione di un fondo di solidarietà per le imprese stesse, in modo che ad esso possano attingere per il pagamento dei contributi previdenziali e per le scadenze fiscali ed amministrative.

In alternativa, Mattinzoli chiede un intervento per la sospensiva degli stessi pagamenti fin quando non verranno corrisposte le spettanze dovute. «In occasione del citato evento olimpico – spiega Mattinzoli – il Toroc ha appaltato i lavori relativi alle strutture temporanee dei siti olimpici, per circa 21 milioni di euro alla società Consortium Mfp, la quale, a sua volta ha subappaltato i lavori inerenti i servizi a 200 imprese, fra le quali una nostra ditta associata del settore elettrico la quale vanta un credito di 1.280.064,99 euro su un totale fatturato di 1.649.917,39 euro.»

L’impresa è una ditta di Sant’Eufemia che ha installato gli impianti elettrici delle strutture temporanee delle Olimpiadi Invernali. Ma non è la sola a soffrire: al suo credito vanno aggiunti quelli delle oltre 50 aziende artigiane bresciane che hanno prestato la loro opera per l’azienda capofila bresciana e che ammontano ad un imponibile complessivo di oltre 620mila euro.

A causa del fallimento della Consortium Mpf (società nata dall’accordo tra la torinese Mostrefiere spa e la società cinese Pico), le imprese artigiane bresciane coinvolte rischiano a loro volta il tracollo finanziario ed operativo, coinvolgendo familiari, dipendenti e a cascata i loro fornitori. «Le notizie che giungono dalla stampa locale del Piemonte e le poco rassicuranti affermazioni rilasciate alla stampa dalla società fallita – afferma Mattinzoli – ci fanno credere che sia indifferibile un intervento istituzionale a favore di tante imprese così duramente colpite».

Intanto alcune strutture temporanee delle Olimpiadi, proprio per il fallimento della Consortium, a fine maggio erano ancora da smantellare. I bianchi giochi invernali hanno mostrato il loro lato oscuro.

(GdB – Marco Sampognaro)

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