RINNOVATA PER 30 ANNI LA CONCESSIONE IDROMINERARIA ALLA TAVINA DI SALO’ aprile 2006

Mattinzoli «La Provincia in azione per la tutela e la valorizzazione delle acque minerali e termali»
E’ stata rinnovata, per 30 anni, da parte dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Brescia, presieduto da Enrico Mattinzoli, la concessione idromineraria denominata “Fonti di Salò” alla Soc. Tavina S.p.A.

L’area della citata concessione, che ricomprende le emergenze delle acque minerali naturali Fonte Tavina, Sorgente Linda e Fonte Allegra, ha un’estensione di Ha 69. Nel giugno 2003, è stata delegata alla Provincia di Brescia l’attività in materia di ricerca, coltivazione ed utilizzo delle acque minerali e termali.

La nuova delega porta a carico di questo Ente, dal 1° luglio 2003, tutte le funzioni tecnico-amministrative in materia di ricerca, coltivazione e concessione di acque Minerali e Termali, definite dalla Legge Regionale n. 44/80, che si esplicano in:

  • Autorizzazioni alla ricerca di acque Minerali e Termali;

  • Concessioni in materia di utilizzo di acque Minerali e Termali mediamente per la durata di 30 anni – alcune fonti come la “Casinò di Boario” godono di una concessione perpetua;

  • Rinnovi delle domande di concessione, la domanda di rinnovo della concessione va presentata da 2 a 5 anni prima, mentre per le concessioni di acqua non minerale da 1 a 2 anni prima;

  • Autorizzazioni all’esercizio degli stabilimenti Termali e di imbottigliamento acqua;

  • Autorizzazione alla commercializzazione delle acque, all’uso delle etichette ed ai contenitori;

  • Determinazione dei canoni superficiali (canone superficiario), calcolato sul perimetro di concessione in funzione degli ettari di concessione mineraria del bacino e canone sull’imbottigliamento ovvero su ogni bottiglia imbottigliata (€/lt);

  • Sovrintendere alle verifiche impiantistiche, igieniche delle fonti e degli impianti (periodicamente i concessionari devono fare le analisi);

  • Pianificare l’investimento dei canoni riscossi;

  • Attività di polizia in tutta la materia delegata.

Le acque minerali naturali, definite tali in virtù dell’origine da falda o giacimento sotterraneo, della provenienza da sorgenti naturali o perforate, delle caratteristiche igieniche particolari e delle eventuali proprietà terapeutiche, che si distinguono dalle ordinarie acque potabili proprio per la purezza originaria e per il tenore in minerali ed oligoelementi che debbono naturalmente mantenersi costanti alla sorgente.

I dati della produzione di acque minerali naturali a livello nazionale segnano un trend in costante crescita negli ultimi anni con un imbottigliato che, a partire dal 2001, si è attestato sempre al di sopra dei 10 miliardi di litri annui, dati che fanno dell’Italia uno dei Paesi con il maggior consumo di acqua minerale.

E’ senza dubbio significativo l’apporto che viene dato a questi numeri dalla Provincia di Brescia dove operano 8 concessionari per l’imbottigliamento di acqua minerale naturale con una produzione media, emergente dai dati rilevati nell’ultimo biennio, superiore ai 500 milioni di litri annui, pari ad un consumo medio giornaliero pro capite di circa 1,25 litri.

Le 8 concessioni per lo sfruttamento commerciale di acque minerali, unitamente alle tre concessioni per lo sfruttamento termale, coprono complessivamente circa 12.000 ettari del territorio provinciale.

Vengono inoltre svolte – prosegue Mattinzoli – attività di rilevamento sui dati statistici relativi alla produzione (imbottigliato, tipologia e uso contenitori, consumi energetici e di eventuali addizionamenti), di controllo sulle verifiche periodiche tecniche e sanitarie cui sono tenuti i soggetti concessionari, a titolo di esempio le analisi annue chimico-fisiche e batteriologiche o le misure semestrali di portata delle sorgenti/pozzi, e di pianificazione degli interventi a tutela dei bacini idrominerali anche attraverso l’impiego dei corrispettivi versati dai concessionari a titolo di canone per l’uso delle acque.

«Entro l’anno è nostra intenzione – afferma Mattinzoli – promuovere in linea con quanto previsto dalla disciplina normativa regionale, un bando attraverso il quale finanziare la progettazione e la realizzazione di interventi volti alla valorizzazione e alla tutela della risorsa idrominerale e termale».

Interventi che si propongono di garantire la difesa dei bacini e la loro conservazione, quali per esempio il completamento di opere di collettamento e depurazione degli scariche fognari per eliminare potenziali fonti inquinanti nel bacino e nell’area di alimentazione, azioni di rinaturalizzazione e riforestazione dei suoli o di consolidamento dei versanti per limitare il trasporto solido a valle, opere di regimazione delle acque superficiali e meteoriche delle aree afferenti i bacini, ma anche progetti di ricerca e studio degli aspetti geologici e idrologici delle falde e delle sorgenti, al fine di migliorarne la conoscenza scientifica e indirizzare verso il reperimento di fonti diverse e non antagoniste degli usi minerali e termali per gli scopi idropotabili.

 

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