BOARIO, SIRMIONE E LE ALTRE SONO LE PRIME DELLA CLASSE IN LOMBARDIA aprile 2006

L’Assessore Enrico Mattinzoli ha costituito un ufficio che si occupa esclusivamente di questa materia
Terme e acque minerali hanno lunga vita nella nostra provincia. Basta nominare due località, Sirmione e Boario, che non solo hanno una fama determinata da radici antiche e consolidate ma continuano a rappresentare punti di riferimento del termalismo non solo nazionale.

Pochi forse sanno che il Bresciano è ai vertici regionali in questo settore, con effetti benefici per l’economia locale e per lo sviluppo turistico che vi è strettamente connesso. Dal 2003, grazie all’intesa raggiunta con la Regione, la competenza in materia di ricerca e utilizzo delle acque minerali e termali è stata delegata alla Provincia: in questo modo si è completato il trasferimento dei compiti previsti dalla Legge Regionale del 2000.

L’autorizzazione alla ricerca delle acque minerali e termali, le concessioni e il loro rinnovo, le autorizzazioni all’esercizio di stabilimenti termali e di imbottigliamento di acque con la loro commercializzazione e l’uso di etichette e contenitori, la verifica degli impianti e dell’igiene delle fonti, la riscossione dei canoni sono affidate all’Assessorato Provinciale all’Ambiente. L’Assessore Mattinzoli ha costituito un ufficio che si occupa esclusivamente di questa materia e che pertanto ha uno stretto collegamento con tutti i concessionari.

«Le concessioni – spiega l’Assessore Mattinzoli – hanno mediamente una durata trentennale. L’ultimo rinnovo è del gennaio scorso e si riferisce alla Tavina spa di Salò. La prossima scadenza sarà in ottobre e riguarda la Cooperativa Benefit di Ome per l’antica fonte termale: le pratiche per la proroga trentennale sono già state avviate. Quindi fino al 2012 non ci sono altre scadenze. Va però segnalato che vi sono alcune fonti, come la storica “Casino di Boario” che godono di una concessione perpetua».

«I canoni, che sono di due tipi diversi, – continua l’Assessore Mattinzoli – uno relativo alle superfici e l’altro alle acque che vengono imbottigliate o utilizzate alle terme, vengono determinati dalla Regione ogni biennio. Le risorse sono vincolate alla salvaguardia dei bacini idrotermali che sono un bene prezioso per tutta la comunità».

(GdB – Gianni Pezzotti)

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