«UN BANDO PER FINANZIARE INTERVENTI NEI BACINI» aprile 2006

Mattinzoli: «Marchio per le fonti bresciane»
«L’idea è di costituire un marchio bresciano delle acque minerali e termali per dare più forza ad un settore che è molto importante per la nostra provincia e che occupa il primo posto nella Lombardia». Non è la sola proposta che l’Assessore Enrico Mattinzoli intende sostenere.

Ma è forse la più significativa e comunque potrebbe avanzare di pari passo con un’altra, al momento si direbbe più praticabile, che tende a valorizzare e tutelare i bacini idrotermali e termali. «Entro l’anno – spiega infatti l’Assessore Mattinzoli – vogliamo promuovere un bando attraverso il quale finanziare la progettazione e la realizzazione di interventi a sostegno di queste risorse del nostro territorio, in linea con quel che prevede la normativa regionale».

Mattinzoli conferma che la Provincia vuole tradurre in opere concrete le direttive sull’utilizzo dei fondi derivanti dai canoni delle concessioni per le terme e per l’imbottigliamento delle acque minerali. Ci sono centinaia di migliaia di euro a disposizione ogni anno che si possono reimpiegare, d’accordo con i Comuni, per tutelare le fonti e con esse il territorio in cui si trovano.

«La collaborazione con i Comuni – continua l’Assessore Mattinzoli – è molto importante ed è nostra intenzione di concedere finanziamenti se essi si impegnano a realizzare opere a favore dei bacini idrotermali. Chiediamo però che vi sia un impegno preciso. Ma prima di arrivare a questa fase, ve ne sono altre da superare. Un progetto progetto operativo infatti non può prescindere da una mappatura completa del territorio in cui si trovano le fonti idrotermali.

Per questo pensiamo ad uno studio da affidare ad un dipartimento universitario da cui possiamo capire in che modo è opportuno agire se vogliamo raggiungere i risultati che sono nelle nostre aspettative. La nostra intenzione è di coinvolgere anche gli operatori del settore. Per questo è già in programma un incontro in cui vedremo come sia possibile la collaborazione. In quella sede si potrà anche valutare la validità della proposta di un marchio comune delle acque minerali e termali bresciane».

L’Assessorato all’Ambiente ha già ben chiaro anche quali potranno essere gli interventi per i quali i Comuni potranno ottenere i fondi derivanti dai canoni delle acque minerali e termali. Ad esempio, le opere di collettamento e depurazione degli scarichi fognari per eliminare potenziali elementi inquinanti nell’area di alimentazione delle fonti; la riforestazione dei suoli e il consolidamento di versanti per limitare i rischi di smottamenti con ripercussioni sulle fonti; opere di regolazione delle acque superficiali e meteoriche, studi idrogeologici delle falde e delle sorgenti per reperirne altre di acqua potabile che non vadano ad intaccare quelle destinate ad alimentare l’attività d’imbottigliamento.

Come si vede, le prospettive non mancano. Si tratta di vedere in che misura e con quali garanzie si può cominciare ad agire, tenendo conto che la disponibilità è limitata e che ogni intervento non può che essere mirato. D’altra parte il settore delle acque minerali e termali nella nostra provincia è di tutto rispetto e merita attenzione anche per le implicazioni ambientali di cui si è detto.

«Sono otto i concessionari per l’imbottigliamento delle acque minerali – osserva il titolare dell’Assessorato all’Ambiente – che producono, secondo la media dei dati rilevati nell’ultimo biennio, più di cinquecento milioni di litri all’anno, pari ad una quota pro capite per i bresciani di 1,25 litri al giorno. Le otto concessioni per lo sfruttamento commerciale delle fonti, unitamente alle tre concessionarie per lo sfruttamento termale, coprono complessivamente un’area di 12 mila ettari del territorio provinciale.

Si tratta di concessioni che sono state tutte rilasciate prima del 16 giugno 2003, data in cui è stato sottoscritto il protocollo d’intesa con la Regione in seguito al quale la Provincia ha ottenuto le deleghe, valide a partire dal primo luglio successivo, di tutte le funzioni amministrative in materia di ricerca, coltivazione e utilizzo di acque minerali e termali».

Nell’ambito di uno dei servizi dell’Assessorato all’Ambiente (che si occupa anche di ecologia, attività estrattive ed energia) è stato costituito un ufficio per svolgere le funzioni delegate che, riguardano, insieme a nuove autorizzazioni per la ricerca di fonti di acque minerali e termali, il rilascio e il rinnovo delle concessioni.

E’ in questo contesto che si svolgono controlli che hanno grande importanza per i cittadini consumatori. Infatti i concessionari sono tenuti a verifiche periodiche tecniche e sanitarie, ad esempio ad effettuare analisi annuali chimico-fisiche e batteriologiche e ad adottare misure semestrali sulla portata delle sorgenti e dei pozzi.

Ancora, la commercializzazione delle acque, l’etichettatura e i contenitori impiegati sono soggetti ad autorizzazione provinciale: «Sono ulteriori elementi di garanzia – conclude l’Assessore Mattinzoli – perchè in sede locale i controlli diventano anche più agevoli».

(GdB – Gianni Pezzotti)

Back to Top