RIFIUTI, SARA’ UN PIANO… ORGANICO ottobre 2006

L’Assessore Mattinzoli: «Dobbiamo incrementare il recupero dell’umido»
Proseguire nella direzione già intrapresa della raccolta differenziata ed incentivare il recupero ed il conseguente sfruttamento del materiale riciclato, fino a realizzare dei veri e propri “poli energetici”. Sono queste le linee ispiratrici del Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti (urbani e speciali), lo strumento pianificatorio a cui sta lavorando l’Assessorato all’Ambiente ed Ecologia provinciale guidato da Enrico Mattinzoli.

«Il Piano – spiega l’Assessore Enrico Mattinzoli – dovrà essere redatto entro marzo del prossimo anno. Siamo a buon punto, grazie al lavoro portato avanti dal nostro settore Rifiuti ed Energia». La prima fase della preparazione del Piano si è concentrata sulla mappatura degli impianti che su tutto il territorio provinciale svolgono una qualche attività di trattamento dei rifiuti, dalle discariche alle cave, dagli autodemolitori alle acciaierie; quindi il territorio è stato per così dire “scandagliato” per individuare le aree idonee ed eventuali localizzazioni di nuovi impianti.

«In questa fase – continua Mattinzoli – abbiamo agito secondo criteri ancora più severi rispetto a quelli previsti dalla Regione. La mappatura deve infatti portare ad individuare tre tipi di zone per la localizzazione: quelle escludenti (assolutamente non idonee), quelle penalizzanti (idonee solo a determinate, severe condizioni) e quelle preferenziali. Ecco, in questa fase , oltre a seguire i 36 criteri fissati dalla Regione, ne abbiamo individuati di ulteriori, a maggior tutela dell’Ambiente e dei cittadini». Questo lavoro di mappatura si tradurrà anche in uno strumento informatico, a disposizione di tutta l’Amministrazione provinciale, che consentirà la consultazione online della cartografia delle aree vincolate.

La fase successiva del Piano si basa sull’analisi dei dati di produzione dei rifiuti: «l’obiettivo – osserva l’Assessore Mattinzoli – è quello di sviluppare una stima della produzione dei rifiuti sino al 2016: conoscere il volume dei rifiuti urbani e speciali che si produrranno da qui alla data di scadenza del Piano ci consentirà anche di verificare la capacità di assorbimento degli impianti di cui disponiamo». I quali nel corso del 2005 hanno smaltito 467.743 tonnellate di rifiuti indifferenziati (dato ancora non ufficiale, in attesa delle ultime verifiche), contro i 463.439 del 2004, anno in cui la raccolta differenziata arrivò a 213.890 tonnellate.

«Dai dati sin ora elaborati – continua Mattinzoli – si può dire che l’attuale termoutilizzatore ci consentirà di andare avanti sino al 2016 e, aggiungo, anche oltre. Insomma, non serviranno altri impianti del genere».

Una non necessità alla quale contribuirà anche l’aumento della raccolta differenziata: «stiamo lavorando per mandare sempre meno materiale al termoutilizzatore ed alle discariche. Ritengo che si possa fare un ulteriore cernita sull’indifferenziato, recuperando ancora, credo, il 40% del materiale. Gli investimenti nelle isole ecologiche (5milioni di euro in sei anni di contributi ai Comuni) hanno dato importanti risultati. La raccolta di carta, vetro e cartone, in particolare, condotta coinvolgendo i Comuni e le realtà del volontariato ha dato esiti più che soddisfacenti».

«A questo punto – dichiara Mattinzoli – bisogna puntare forte sull’umido, sulla raccolta dei rifiuti organici, da cui si può ottenere molto. Lanceremo all’inizio del prossimo anno un progetto insieme ad Asm e Cogeme, finalizzato a 20 Comuni (dieci per ciascun gestore): l’obiettivo è quello di ottenere una maggiore quantità di compost ed una migliore qualità dello stesso».

Altro settore su cui punta l’Assessorato per migliorare il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti è quello dei reflui animali: «penso alla realizzazione di una decina di impianti per la produzione di biogas, da cui ricavare calore o energia elettrica. Una volta a regime, questi impianti potranno consentirci di vietare lo spandimento dei liquami nei campi, con un notevole vantaggio dal punto di vista ambientale». E pure di risparmio energetico, particolare affatto da sottovalutare.

Ancora, l’idea di fare dei rifiuti una risorsa potrà trovare applicazione anche nel campo delle scorie delle acciaierie: rese inerti in appositi impianti, potranno essere utilizzate come sottofondi stradali. Ma ancor più nella realizzazione di veri e propri “poli energetici” in quattro o cinque aree omogenee della Provincia.

(GdB – Alessandro Carini)

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