IL MODELLO DELLA BIOCITY SVEDESE ottobre 2006

A Vӓsteras la centrale alimentata da scarti di cibo e residui agricoli garantisce l’autonomia energetica
C’è un modello a cui Brescia guarda, un modello di raccolta differenziata dei rifiuti e di autonomia energetica dal quale trarre ispirazione.

Un modello probabilmente non del tutto esportabile, ma dal quale trarre utili indicazioni per la realizzazione di concrete politiche di riciclaggio e di produzione energetica biocompatibile.

Il modello è Vӓsteras, città svedese di 140.000 abitanti sulla strada che da Stoccolma porta a Malmӧ. E’ una biocity, cioè una città autosufficiente dal punto di vista energetico, dove una centrale alimentata dai rifiuti organici (scarti di cibo, residui della lavorazione agricola e forestale) consente il riscaldamento del 95% delle abitazioni e produce gas naturale ed etanolo utilizzati come carburanti per 500 auto e per gli autobus cittadini.

L’energia prodotta dalla centrale di Vӓsteras equivale a quella ricavabile da 2,3 milioni di litri di petrolio. Dalle scorie della lavorazione della centrale si ricavano anche 21mila tonnellate di fertilizzanti per l’agricoltura.

Un modello, si diceva, che l’Amministrazione provinciale ha studiato da vicino. Tanto che il progetto di rilancio della raccolta dell’organico passerà proprio attraverso l’utilizzo di un particolare tipo di sacchetto da tempo in uso nella città svedese. Un sacchetto (realizzato in un materiale compatibile con la produzione successiva di compost) che “respira”, tale cioè da consentire per qualche giorno la raccolta di rifiuti organici senza generare fastidiosi odori.

«L’abbiamo sperimentato con successo – spiega Mattinzoli – ora si tratta di diffonderlo su larga scala».

(GdB – Alessandro Carini)

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