NO ALL’ESCAVAZIONE SULLA SOMMITA’ DEL MONTE PAITONE gennaio 2006

Mattinzoli «La richiesta è incompatibile per ragioni ambientali»

Il monte Paitone verrà preservato. L’antico e caratteristico colle – dove nel 1958 venne scoperto un insediamento umano dell’età del Bronzo, con resti di utensili e vasellame – non diventerà una nuova cava, la montagna manterrà intatto il proprio… «cappello».

E’ perentorio l’Assessorato Provinciale all’Ambiente e alle Attività Estrattive della Provincia, guidato da Enrico Mattinzoli, che ha recentemente espresso parere negativo in merito alla proposta di ampliamento dell’«Ate 24» (Ambito territoriale estrattivo) nell’area compresa tra i Comuni di Paitone e Prevalle.

L’«osservazione» al Piano cave è stata presentata nei mesi scorsi in Regione dalla ditta Icoma srl, che gestisce la piccola cava di pietre ornamentali in località «Monte Paitone e Valle di Pospesio»; la richiesta di ampliamento dell’escavazione interessa la sommità e i versanti del monte che sovrasta la piccola valle di Pospesio.

L’osservazione ha ottenuto un primo esame dalla Regione Lombardia, cui spetta l’approvazione di tutti i piani cave. Ma nel corso dell’iter istruttorio, nella seduta del «Comitato tecnico consultivo regionale per le attività estrattive», ha trovato il fermo sbarramento dell’Assessore Provinciale Mattinzoli.

«Una proposta inammissibile – spiega l’Assessore bresciano che è anche membro di diritto del “Comitato tecnico consultivo regionale” -. L’ampliamento dell’Ambito estrattivo interessa aree boschive di latifoglie, aree boschive e filiari che si trovano alla sommità della collina; andrebbe ad interessare un’enorme porzione di montagna ancora intatta, se escludiamo due limitati episodi di pregressa attività estrattiva che oggi hanno valore puramente testimoniale. Un’eventuale ampliamento dell’attività estrattiva – continua Mattinzoli – causerebbe un impatto paesaggistico notevolissimo e la perdita definitiva della porzione sommitale residua del Monte che va invece salvaguardata».

La sommità del Paitone e il versante Nord-Ovest che si affaccia sull’incontaminata valletta di Pospesio si presentano ancora intatti, sia nella morfologia che nella vegetazione. L’estensione della cava in quest’area comporterebbe la perdita irrimediabile di questa componente e l’alterazione irreversibile del quadro paesaggistico ambientale e la distruzione della valle.

Ma non è tutto, l’attività estrattiva potrebbe minacciare due luoghi di particolare interesse storico e culturale. L’ampliamento sul lato Sud-Ovest si estenderebbe a poco più di 200 metri dal Santuario dedicato alla Beata Vergine che ospita la famosa tela di Moretto; inoltre alla fine degli anni Cinquanta in questo territorio venne persino scoperto un insediamento umano dell’Età del Bronzo, con resti di utensili e vasellame. La stessa Soprintendenza ai beni Archeologici della Lombardia ha più volte segnalato il rischio che l’attività dell’«Ambito territoriale Estrattivo 24» interferisca con le grotte che hanno interesse preistorico.

«Anche per queste ragioni l’Amministrazione provinciale ha espresso in Regione il proprio parere contrario – spiega ancora l’Assessore Mattinzoli -. Nei mesi scorsi proprio in quest’area abbiamo finanziato interventi di recupero per oltre 57mila euro. La richiesta di ampliamento dell’Ate 24 è in contrasto con l’indirizzo politico dell’Amministrazione provinciale. L’escavazione continuerà, ma secondo i parametri stabiliti dal piano cave settore argille pietre ornamentali e calcari che venne approvato in Regione nel 2001. La Provincia ha già previsto un progetto di recupero ambientale che interesserà l’intera area. Ci siamo mossi con tempestività – ha affermato ancora l’Assessore Mattinzoli – non appena siamo venuti a conoscenza della presentazione dell’osservazione. Abbiamo fatto un buon lavoro: le valutazioni presentate al “Comitato tecnico consultivo regionale” sono frutto di approfonditi studi e osservazioni precise puntualmente motivate dal punto di vista tecnico».

(GdB – Roberto Ragazzi)

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