NO AD AZIONI SOLO PER LA PIAZZA… (LaVocedP – C. Taglietti)) luglio 2014

Intervista al presidente dell’Associazione Artigiani Enrico Mattinzoli

«Situazione in leggera ripresa per alcuni settori del manufatturiero, mentre tutto il settore dell’artigianato legato al contatto diretto con il privato è in flessione»

Situazione in leggera ripresa per alcuni settori del manufatturiero (meccanica in particolare), mentre tutto il settore dell’artigianato legato al contatto diretto con il privato è in flessione soprattutto per ciò che è legatoall’edilizia: dall’idraulico all’elettricista, dal piastrellista al pittore sono in difficoltà.

La disanima porta la firma di Enrico Mattinzoli, che spiega come nel nostro Paese non ci sia più spazio per chi vuole fare impresa. «Basti pensare alle facilitazioni che si hanno per andare, non più in Cina, ma in Svizzera, in Francia o in Slovenia: questi paesi sono attrattvi dal punto di vista fiscale e dal punto di vista della celerità con la quale si risponde alle richieste di insediamento. Noi siamo ancora fermi mediamente a 360/380 giorni per avere risposta ad  una richiesta di costruzione o ampliamento degli opifici industriali. E’ tutto un sistema che penalizza chi ha necessità di ampliarsi o di inserirsi nelle attività».

Non a caso le imprese straniere difficilmente vengono a lavorare sul mercato italiano che non è più competitivo. Forse le imprese in questi anni non sono riuscite a comunicare alla politica la loro importanza…

«Da un anno e mezzo a questa parte, a fronte di un problema, scriviamo il testo della norma, perchè spesso la politica conosce il problema, ma poi manca qualcosa. Pensando ad esempio ai panificatori, abbiamo ottenuto una legge regionale sul pane fresco che abbiamo integralmente costruito e scritto in Associazione Artigiani».

A proposito di burocrazia, c’è anhe l’obbligo del Pos che viene definito da Mattinzoli come «una follia che avrà l’effetto di aumentare l’evasione: introducendo il Pos, pensando ad una maggiore entrata fiscale, non ci si rende conto che l’effetto sarà proprio il contrario».

Si parla anche di una riforma delle Camere di Commercio. Si tratta «di una stupidaggine». In questi anni la Camera di Commercio di Brescia ha ottenuto risultati importanti, per attualizzare alcune funzioni, non possiamo arrivare a chiudere tutto

Mi pare che  si facciano azioni per la piazza…Non ci sono ancora i decreti attuativi della chiusura delle Camere di Commercio. Abbiamo detto basta alle Province, senza sapere chi è che deve approvare alcuni piani o chi ricoprirà alcune funzioni».

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