L’intervento di Mattinzoli
«Vanno attivate economie di scala per un taglio significativo dei costi per operazione».
Un tavolo al ministero dello Svilupo con i rappresentanti del mondo bancario «per condividere un percorso comune nell´uso della moneta elettronica». È quanto avviato, come informa in una nota, esprimendo soddisfazione, l´Associazione Artigiani di Brescia.
L´organizzazione di via Cefalonia ricorda la lettera, inviata ai parlamentari bresciani, per sottoporre alla loro attenzione «la proposta per una riduzione dei costi e l´applicazione di un credito d´imposta fiscale alle imprese che, in parte, compensi il balzello preteso dai circuiti» degli istituti di credito, «sulle transazioni effettuate».
Di fronte all´obbligo normativo, spiega il presidente dell´Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli, «le aziende artigiane e del commercio si trovano con un peso in più, ovvero i costi di gestione dei Pos che, in un anno, non sono indifferenti. Ecco perché si auspica che l´iniziativa in sede ministeriale riesca a sensibilizzare i principali operatori del mercato dei pagamenti elettronici affinchè, attivando economie di scala, possano giungere ad una significativa riduzione» delle spese per operazione».
Dallo scorso 30 giugno le ditte sono tenute a dotarsi di Pos e accettare i pagamenti effettuati con bancomat: l´adempimento, nell´intento del legislatore, segna una ulteriore spinta alla diffusione dell´utilizzo di nuovi strumenti quale metodo per il contrasto all´uso del contante, dunque all´evasione fiscale. Tale imposizione, che comporta per i clienti un miglioramento del servizio, è per le società «un onere aggiuntivo non indifferente – conclude Mattinzoli -, salvo la soglia dei 30 euro, sotto la quale si possono pretendere contanti. Il pagamento con carta di debito ha un inconveniente: il costo a forfait è una vera beffa nel caso di piccoli importi».