MATTINZOLI: LE GARANZIE DEI CONFIDI AI PRIVATI PER L’ACQUISTO DELLA CASA (GdBrescia – R. Ragazzi) marzo 2013

Cinque direttrici al nuovo governo

La proposta lanciata dal presidente dell’Associazione Artigiani per dare la scossa al mercato: la politica agisca subito contro la crisi, prima che sia troppo tardi

«Quand le bâtiment va, tout va…». È fin troppo  banale rimestare il detto francese secondo il quale «quando l’immobiliare va… l’intera economia gli corre dietro ». Ma rivitalizzare il mercato della casa è diventato l’imperativo per chi ha davvero a cuore la ripresa della nostra economia. Ne è consapevole anche il presidente dell’Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli che ieri ha ufficialmente lanciato le cinque proposte per la crescita. 

Tra queste – quella che riteniamo a maggiore impatto e immediata operatività – c’è la modifica della legge nazionale sui Confidi, allargando le garanzie l’istituto ai privati cittadini per l’acquisto di un immobile. «Non c’è più tempo da perdere, la politica deve agire subito contro la crisi. La situazione è diventata insostenibile, le aziende che chiudono difficilmente riusciranno a riaprire dopo la crisi, mentre le previsioni di ripresa si allontanano continuamente – spiega il presidente dell’Associazione  Artigiani -. Ecco perchè diventa indispensabile dare una scossa al mercato immobiliare ».

A questo fine Mattinzoli chiede al nuovo Governo di muoversi, in fretta, lungo cinque direttrici: prima di tutto lo sblocco dei famosi 70 miliardi di debito che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese. «Ci auguriamo che il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri per il pagamento di 40 miliardi (20 più 20 tra il 2013 e il 2014) trovi il più presto ttuazione – spiega -. Ma alla politica chiediamo con altrettanta urgenza di sciogliere il «patto di stabilità» dei Comuni per liberare 9 miliardi di risorse. L’operazione consentirebbe di avviare in Italia lavoro in circa 20 mila cantieri». «Rappresenta un paradosso – commenta il presidente – il fatto che ci siano numerosi Comuni, anche nella nostra provincia, che dispongono di risorse, anche importanti, accentrate alla Tesoreria dello Stato, ma non possono utilizzarle ed avviare lavori per opere pubbliche».

Tra le proposte avanzate dall’associazione c’è anche una «ricalibratura» dei contributi messi a disposizione delle «Reti d’impresa» che dovrebbero guardare più al merito ed ai risultati ottenuti nella creazione di posti di lavoro e di beni esportati. Tra i punti di Mattinzoli c’è la richiesta al Governo perchè vengano allentati alcuni vincoli di Basilea3 che allontanano gli istituti dal territorio. «A decidere il merito di credito di un’azienda non può essere una mera equazione matematica – spiega -. Il rapporto di fiducia tra imprenditore e la sua banca deve prevalere».

Mattinzoli se la prende anche con le lungaggini della burocrazia e le conseguenti incertezze sull’operato delle imprese: «Serve una legge sul “silenzio assenso” nei permessi, con sanzioni ai dirigenti o amministratori che si sono mostrati inadempienti».

Il piatto forte però è la proposta Confidi. Ovvero le modifiche di legge in modo da favorire prestiti ai cittadini privati nell’acquisto di un immobile. I Confidi – spiega-potrebbero garantire fino al 50% del finanziamento bancario. L’iniziativa gode dell’appoggio del Collegio Costruttori di Brescia che sarebbe disposto a garantire un altro 10% del mutuo. «Così il rischio della banca si ridurrebbe al solo 40% dell’erogato. Nei prossimi affideremo la proposta ai parlamentari bresciani di tutti gli schieramenti». Ma come finanziare l’operazione? «Semplice – conclude -. Con i rimborsi elettorali che non verranno distribuiti ai partiti. Si tratta di 200 milioni, cifra che mette in circolo qualcosa come 7 miliardi. Solo a Brescia si potrebbero vendere circa 1.000 immobili.

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