«PER IL FUTURO PUNTIAMO SULL’ORGANICO» maggio 2007

Mattinzoli: «Valorizzare l’organico per produrre energia e compost di qualità»

La raccolta dell’umido. Questo il futuro. Ne è convinto l’assessore provinciale all’Ambiente, Enrico Mattinzoli.

Oltre a realizzare una mappatura dell’esistente, a pensare a quel che potrà accadere nel 2016 per capire se discariche e termoutilizzatore potranno essere sufficienti e rispondere alle necessità della popolazione tra nove anni, nel Piano provinciale dei rifiuti si ragiona anche su come produrre immondizia in minore quantità. Ecco che allora l’assessore Mattinzoli pensa all’umido, che oggi come oggi viene raccolto solo da alcuni comuni del territorio e per di più con un compost non di ottima qualità.

I dati del 2005 parlano infatti di 40 comuni su 206 per una quantità totale di 19 tonnellate. Questo tipo di raccolta al momento avviene con contenitori stradali o a domicilio, ma il più grande ostacolo per l’adozione del sistema è rappresentato dai costi di attivazione e di gestione del servizio, cui vanno aggiunti quelli per il conferimento del materiale agli impianti di compostaggio.

La tecnica di compostaggio peraltro è particolarmente utile perchè consente di controllare o accelerare e quindi migliorare il processo naturale di decomposizione biologica della sostanza organica ottenendo un prodotto (il compost) che può essere riutilizzato in agricoltura e nel florovivaismo. «Il terreno si sta desertificando sempre più – conferma infatti l’assessore Mattinzoli – cioè sta diventando sempre più povero. L’idea sulla quale vorrei spingere è quella di portare il materiale organico sui campi per recuperarli». Certo il compost deve essere di qualità, e per esserlo le materie prime da raccogliere sono gli avanzi di cucina separati da tutto il resto, erba, ramaglie, potature, cortecce.

Attualmente in provincia il compost raccolto è destinato all’80% ad aziende agricole, mentre il restante 20% a terricciatori che miscelano il prodotto con terre e polline.

Dopo una visita in una città svedese in cui tutti i rifiuti vengono ri-utilizzati per produrre energia elettrica e gas metano per far funzionare i bus, la convinzione dell’assessore Mattinzoli si è rafforzata: «Si potrebbero utilizzare gli stessi sacchetti usati in quel comune nordico, fatti di carta che “respira” e che sono biodegradabili, così da poter raccogliere un compost di qualità. A tal proposito è stato siglato un accordo con tre cantine della Franciacorta, che portano i propri scarti ad un’azienda che li lavora per realizzare così del materiale che ha un notevole valore».

(GdB – d.z.)

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