«LA FIERA? DIAMOLA A GOLDIN» febbraio 2006

Il presidente Mattinzoli: «Troppe perdite. Se c’è un futuro è a Montichiari»
«Darei a Goldin la gestione del polo espositivo bresciano e trasferirei definitivamente le fiere a Montichiari». Il presidente dell’Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli, boccia ogni possibile idea di raddoppio dei padiglioni espositivi sorti accanto al ciambellone dell’ex Eib.

Dice «basta» alla Immobiliare fiere di Brescia spa, che «ha chiuso il 2004 con un disavanzo di 4 milioni e 900mila euro, dopo quello del 2003 di 2 milioni e 800mila» e chiede che «i quattrini siano investiti per dare possibilità concrete allo sviluppo dell’economia bresciana». Dopo il varo del piano d’area da parte della provincia, sostiene Mattinzoli, lo sviluppo delle infrastrutture di servizio deve essere dirottato nell’area di Montichiari.

Le bocciature non finiscono qui. Tra i bocciati figurano in prima linea gli “Stati generali”, riguardo ai quali va fatto un distinguo: «Promossa la politica, per gli altri c’è un cinque meno». E tra gli altri il bocciato numero uno è l’Università. «Nulla da dire sui singoli professori, sia chiaro – sottolinea con fair play Mattinzoli – ma avrei gradito che si fosse fatta anche un’analisi del perchè l’Università bresciana non spicca nella graduatoria delle università italiane, del perchè non è tra i primi posti».

Le staffilate, perchè di questo si tratta, escono a raffica, durante una conferenza stampa tenutasi ieri nella sede dell’Associazione Artigiani, per presentare il bilancio annuale di una realtà associativa che conta 12mila iscritti. Mattinzoli parla veloce e quando viene interrotto da una domanda di chiarimento sulle critiche agli Stati generali e all’Università che ne ha curato la sintesi, esce con una frase secca e tranciante: «Abbiamo sentito le solite cose già sentite dieci o quindici anni fa».

Bocciatura in tutte le materie, dunque, mentre un promosso d’eccellenza, inaspettato, è l’Ice, l’istituto per il commercio estero che sotto la guida di Ugo Calzoni, secondo Mattinzoli, ha cambiato registro ed è diventato uno strumento utile per le imprese.

Sotto esame c’è il Centro multisettoriale tecnologico, per il quale Mattinzoli auspica l’inserimento «nel comitato scientifico di professori di altre università», per mettere, se possibile, in mora l’autoreferenzialità, che si traduce nella cosiddetta “brescianità”. Nulla da dire, invece, sulla parte operativa del del centro, che vede Inn.Tec e Aqm come attori principali. In questo caso Mattinzoli spezza una lancia per il progetto di Aqm, finanziato con soldi pubblici in ragione di 900mila euro, per l’energia proveniente dal sole.

L’Associazione Artigiani si è presentata all’appuntamento che traccia il consuntivo di un anno di attività, con 12.424 imprese, che in totale occupano 30.681 persone. Più che la cifra degli iscritti è interessante l’operatività, che, per fare un esempio, vede Artfidibrixia con all’attivo affidamenti per 48 milioni di euro e con 10.757 aziende associate. Numeri che collocano Artfidibrixia al secondo posto tra i consorzi fidi della provincia.

L’Associazione vanta poi una patrimonializzazione che si è rivolta al territorio, per aumentare le sedi locali di proprietà (15 gli uffici decentrati, ai quali si aggiungono 12 uffici collegati).

(GdB – S. Danesi)

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