L’AZIENDA-BRESCIA RIPARTE SUBITO IN PRESSING (BSOggi) agosto 2012

Fiducia “nel sistema Brescia”

Enrico Mattinzoli, leader dell’Associazione Artigiani, si concentra sul territorio:«Se non lavoreremo insieme a un progetto, perché la concorrenza è fuori, non vedremo passi avanti».

Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani, si concentra sul territorio e ritiene la promozione dell’eccellenza, sul modello del consorzio Franciacorta, l’intervento più immediato e concreto per il made in Brescia. Confido «nel sistema-Brescia, nella sua storica forza e nelle capacità di imprenditori e lavoratori; non è possibile vincere da soli una crisi internazionale, serve un maggiore impegno su più fronti, con meno chiacchiere e più concretezza; Ubi e Camera di commercio hanno imboccato la strada, ma troppo timidamente ancora».

Posizioni che accomunano i leader dell’associazionismo economico-sindacale territoriale nella prima fase della ripresa produttiva in provincia dopo la sosta estiva (all’Iveco prosegue con la solidarietà), destinata a completarsi la prossima settimana. Una «ripartenza» accompagnata da non poche incognite, come emerge, tra l’altro, dai casi riassunti nel grafico. Non mancano critiche, in alcuni casi molto pesanti, al Governo-Monti; ma soprattutto emerge una precisa richiesta di maggiore «incisività alla politica». Il pessimismo – alimentato da fabbriche in difficoltà, disoccupazione in aumento, Cassa integrazione sempre elevata, tariffe e tasse insopportabili, pagamenti che tardano – lascia comunque aperto uno spiraglio all’ottimismo, indispensabile per andare avanti.

Le azioni necessarie sono molte, alcune impellenti e non rinviabili: a gran voce si pretende l’attuazione delle promesse. «Meno convegni, idee chiare e precise strategie d’intervento», sottolinea Giancarlo Dallera, leader dell’Aib, ribadendo l’importanza di un allaggerimento del carico fiscale. «È giusto che imprenditori e banche cerchino elementi di speranza – spiega -, tuttavia serve realismo. Tutti ritengono che i tavoli sinergici, ultimo quello in Prefettura, siano serviti a far emergere i nodi irrisolti, avviare il dialogo, ma ora è il momento di agire». Sull’azione comune punta anche Enzo Torri, segretario generale della Cisl, precisando il valore del «cooperare e non confliggere. Non dobbiamo solo aspettare dall’alto e dall’altro, ma assumerci ciascuno le proprie responsabilità. Poi, se non riuscirà una provincia come Brescia a vincere la crisi, chi potrebbe farlo?».

Maurizio Casasco, presidente di Apindustria e di Confapi, giudica positivamente il confronto in Broletto. «Ha dato un imput all’unità d’intenti, una nuova coscienza collettiva dei problemi – spiega -. Non sono mancati risultati come l’impegno per la soluzione di alcuni casi aziendali, uno stimolo al dialogo con le banche, il sostegno nell’affrontare casi di concorrenza sleale e di contraffazione». Sul credito sollecita «l’Esecutivo a pressare il sistema a indirizzare verso il mondo produttivo le risorse ricevute dalla Bce». Tra i grandi «nodi» c’è quello del lavoro, al centro della riforma-Fornero che non convince gli industriali.

Credito e fisco sono i punti centrali per Mariano Mussio, leader di Assopadana, come per Roberto Lazzari al vertice della Cna. «La liquidità delle imprese è oggi il vero dramma – spiega Lazzari -: se il presidente del Banco di Brescia è ottimista, gli chiediamo più risorse».

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