LA PROVINCIA E’ CONTRARIA AL FLUFF NEL TERMOUTILIZZATORE marzo 2005

 Forte preoccupazione dell’Assessore Mattinzoli
«La Provincia non darà mai un parere positivo sull’incenerimento del fluff sino a che non si avranno certezze circa la non pericolosità delle emissioni relative». Lo dichiara l’Assessore all’Ambiente di Palazzo Broletto, Enrico Mattinzoli.

L’Assessore,  – di fronte alla sperimentazione di 96 ore richiesta da Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici) ed Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) ed accettata da Comune ed Asm – parla di «forte preoccupazione».

«Il conferimento di tali rifiuti ad un impianto – continua Mattinzoli – dev’essere preventivamente autorizzato, ai sensi del decreto Ronchi. L’autorizzazione è di competenza regionale e scaturisce da una precisa procedura che comprende lo svolgimento di una Conferenza dei servizi, alla quale la Provincia partecipa emettendo un proprio parere. Ad oggi, non risulta essere depositata nei nostri uffici alcuna istanza di sperimentazione sul car-fluff».

Tra i rifiuti, osserva l’assessore, il car-fluff (risultante dall’attività di frantumazione degli autoveicoli, una volta separate le frazioni metalliche, e composto da inerti, tessuti, gomme, poliuretani e plastiche varie) «non può che essere al centro di attenzione particolare. Al momento, infatti, tranne che in Giappone, non esistono al mondo impianti funzionanti dedicati alla valorizzazione energetica del fluff, in quanto non vi sono certezze sulla composizione del materiale e quindi sulle emissioni».

A tale proposito, osserva Mattinzoli, «la Provincia è sempre più scrupolosa, in sede di rilascio di nuove autorizzazioni e di rinnovo delle esistenti, nello svolgere un approfondito esame dei soggetti e delle procedure che alimentano la filiera del car-fluff, affinché la bonifica attuata dagli autodemolitori sulle autovetture rottamate sia effettuata a regola d’arte e secondo la normativa vigente, con l’eliminazione dei materiali pericolosi (batterie, condensatori, trasformatori e così via)».

Enrico Mattinzoli approfitta, poi, dell’occasione per chiedere ad Ettore Brunelli, omologo in Loggia, «una maggiore attenzione sullo stato di attuazione della delibera del gennaio 2002, con la quale il Comune autorizzava la terza linea del termoutilizzatore».

Sul tema dell’annunciata sperimentazione interviene anche la locale federazione del Partito dei Comunisti Italiani, sostenendo che “la Giunta regionale della Lombardia è responsabile (non da sola, perché in tema le responsabilità sono assai diffuse) dell’utilizzo scriteriato che si sta facendo dell’inceneritore di Brescia, al quale continuano ad affluire rifiuti da ogni parte d’Italia e adesso, seppur in via dichiarata “sperimentale”, anche il fluff delle automobili”. Il Pdci, conclude la nota, ritiene “necessario ripristinare il principio fondamentale della Legge Ronchi: ogni provincia dev’essere autonoma nello smaltire i propri rifiuti”.

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