LA DIFESA DELLA NATURA INSEGNATA AI RAGAZZI marzo 2009

In quattro anni l’Assessorato all’Ecologia ha coinvolto 7.000 studenti. Mattinzoli: così si arriva anche alle famiglie

«Il Piano Rifiuti provinciale prevede di arrivare al 70% di raccolta differenziata entro il 2016. E’ un obiettivo realistico, ce la faremo anche grazie al contributo dei bambini che trasferiranno nelle famiglie le nozioni di educazione ambientale apprese a scuola».

L’Assessore Enrico Mattinzoli tiene molto all’azione formativa condotta dai suoi collaboratori in questi anni. «E’ fondamentale far cambiare le abitudini. Perciò appuntiamo la nostra attenzione soprattutto sui bambini della scuola elementare.

L’educazione ambientale – continua Mattinzoli – è un mezzo imprescindibile per promuovere l’attenzione e la trasformazione in positivo dei comportamenti e delle azioni più comuni nel rapporto uomo-ambiente». L’Assessore annuncia anche l’apertura di due punti ambientali della Provincia, a Padenghe e Orzinuovi, una sorta di succursali aperte una volta alla settimana dove rivolgersi per saperne di più. Inoltre la Provincia ha finanziato la creazione di due parchi didattici per le scuole proprio nei due paesi.

Baciati dal sole possiamo scoprire l’acqua calda, lanciando parole al vento e facendo le belle lavanderine; oppure possiamo stare tutti in campana in attesa di un amore trasparente come il vetro, sperando di fare il pieno di cellulosa, di avere le mani pulite e rifiuti zero, scegliendo di essere virtuosi o sozzoni. Tranquilli: non siamo impazziti. Sono frasi un po’ surreali e sconclusionate, costruite inanellando alcuni titoli e slogan contenuti in due opuscoli realizzati negli anni scorsi sul risparmio di energia e il riciclo dei rifiuti. Due simpatici librettini con disegni animati per studenti dagli 8 ai 14 anni, voluti e distribuiti in tutte le scuole dall’Assessorato Provinciale all’Ecologia.

E’ una delle diverse iniziative condotte negli ultimi quattro anni dall’Assessorato per diffondere tra i più giovani la sensibilità verso i temi dell’ambiente. Un lavoro che ha raggiunto e coinvolto – attraverso varie forme – settemila ragazzi bresciani delle scuole elementari (soprattutto) medie e superiori. Il tutto per volontà dell’Assessore, Enrico Mattinzoli, e sotto la supervisione della funzionaria responsabile di questi progetti, Chiara Buratti.

Il coinvolgimento degli scolari «L’attività di sostegno economico alle infrastrutture – dice l’Assessore – non può più essere, come in passato, l’unico elemento delle politiche ambientali. Sempre più, quindi, l’attività di salvaguardia deve fondarsi su una seria e concreta politica di coinvolgimento dei cittadini». Partendo dai più piccoli, da coloro che possono assimilare meglio abitudini e comportamenti, trasferendoli nelle famiglie: gli scolari.

In quattro anni, per le attività di educazione ambientale, l’Assessorato ha speso 267mila euro: «Mi sarebbe piaciuto investire più risorse – commenta Mattinzoli – ma purtroppo i fondi sono quelli che sono».

Settemila ragazzi, abbiamo detto, sono stati coinvolti, direttamente o indirettamente, attraverso i loro insegnanti. Innanzitutto sono state sostenute le iniziative promosse dalle singole scuole. Quindi l’Assessorato ha studiato in proprio vari progetti affidati ad alcuni educatori e portati negli istituti. «In particolare – spiega Chiara Buratti – sui temi dell’energia, della raccolta differenziata, del risparmio di acqua, dei cambiamenti climatici, del rispetto e della conoscenza degli ambienti naturali».

Opuscoli e lezioni Ecco, dunque, gli opuscoli, le lezioni teoriche nelle classi e nei laboratori, le visite guidate all’esterno, i giochi per apprendere in modo divertente la conoscenza degli argomenti e l’atteggiamento giusto. Una campagna educativa che ha avuto anche l’ausilio delle guardie ecologiche della Provincia per quanto riguarda la formazione sul campo nei percorsi naturalistici; inoltre, l’Assessorato ha fornito – in particolare alle scuole superiori – esperti su temi tecnici precisi.

Collaborazione scuole – territorio «Sono state esperienze positive» commentano l’Assessore e la funzionaria. «Studenti ed insegnanti hanno dimostrato grande interesse e curiosità verso le problematiche dell’ambiente». Spesso le iniziative hanno avuto un seguito sotto forma di programmi didattici e di scambio fra istituti dello stesso paese. «Positiva – afferma Chiara Buratti – è stata la collaborazione tra scuole, territorio, associazioni, Comuni e Provincia». Un impegno corale che ha consentito di attuare iniziative di valorizzazione del territorio: ad esempio il progetto per la scoperta del Parco Alto Garda oppure del percorso naturalistico in località Balosse a Padenghe. L’Assessorato ha anche fornito alle scuole supporti didattici vari.

Da segnalare, infine, l’accordo siglato con le Province di Mantova e Verona per sviluppare con le scuole superiori un monitoraggio in diversi punti del Garda e dei fiumi Mincio e Sarca: agli studenti sono stati forniti degli appositi kit che servono per verificare la salute dell’acqua.

(GDB – Enrico Mirani)

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