IL «PROGETTO SENN»: UNITI PER ESSERE PIU’ COMPETITIVI settembre 2003

«Chiudiamo la partita con Montichiari, non può esserci concorrenza», hanno sottolineato ieri Enrico Mattinzoli e Francesco Ferrari.

Una posizione già espressa anche dal professor Lanfranco Senn nello studio predisposto per vagliare le ipotesi di fattibilità di un’ «unione di diversità» tra Brescia e Montichiari.

Un documento presentato nel novembre scorso, accompagnato dall’intesa a tre (Comune, Provincia e Camera di commercio) che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto spianare la strada verso l’integrazione. E’ trascorso quasi un anno ma poco è stato fatto. E pensare che nel progetto predisposto dal docente della Bocconi sono state fornite indicazioni chiare e precise.

Sul piano di Lanfranco Senn, perché si sviluppi l’attività dei poli fieristici di Brescia e Montichiari, è stata sottolineata la necessità di una forte alleanza iniziale, che sfoci al più presto in una fusione fra le società di gestione se non si vuole assistere a una sua marginalizzazione. Le linee guida indicate puntano: sul mantenimento e sviluppo delle attuali manifestazioni di punta dei due poli; sull’affermazione della presenza nei settori BtoC e hi-tech; sull’individuazione dei settori che, dal punto di vista dell’offerta, godono di una presenza rappresentativa nel sistema economico-territoriale bresciano

Senza una fusione, quindi è, è più che probabile, data la forte tensione competitiva in atto nel settore e la crescente mobilità di espositori e visitatori, un notevole ridimensionamento dell’attività per entrambe le fiere con perdite sia per le società di gestione, che per l’economia locale. E per garantire che la fusione delle due realtà espositive porti a un nuovo e più elevato posizionamento sullo scenario competitivo del futuro polo fieristico integrato è stata sottolineata la necessità di migliorare l’accessibilità.

Lo studio, articolato, ha preso le mosse dalla configurazione del sistema fieristico nazionale all’interno di una globalizzazione che ha fatto dell’Europa il nostro mercato domestico e, del mondo, un punto d’arrivo per beni e servizi «made in Brescia». Alla presentazione tutti i rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico ed economico hanno concordato sulla necessità di velocizzare le azioni per arrivare a un modello unitario. Ma finora tutto è rimasto alla fase delle intenzioni.

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