FIERA DI BRESCIA, COSI’ NON VA settembre 2003

Enrico Mattinzoli critico su gestione e progettualità. Piano finanziario da rivedere. Non saremo nell’Immobiliare

Un avvio pacato, con un crescendo nel finale. Una decisa presa di posizione, sul Polo espositivo bresciano, che ha unito Associazione Artigiani e Coldiretti di Brescia quali “portavoce” di un fronte più ampio.

L'”affondo”, destinato sicuramente a scatenare polemiche e reazioni, è stato lanciato ieri dalla sede dell’organizzazione artigiana di via Cefalonia: in campo i due presidenti, Enrico Mattinzoli e Franco Ferrari, critici su gestione e progettualità relativa alla fiera di Brescia, sui ritardi nell’attuazione del percorso di aggregazione con Montichiari. Una serie di motivi che porteranno le due organizzazioni a non sedere nel nuovo Cda dell’Immobiliare Fiera di Brescia.

La lettera.«Portiamo a vostra conoscenza che, rispetto allo specifico tema del rinnovo dei rappresentanti del Cda dell’Immobiliare Fiera le nostre organizzazioni hanno comunicato al presidente della Camera di commercio, Francesco Bettoni, l’indisponibilità alla designazione dei loro rappresentanti», si legge nella missiva firmata da Mattinzoli e Ferrari, distribuita ieri alla stampa, indirizzata ai presidenti delle istituzioni bresciane, ai soci della spa, ai vertici delle associazioni, dei sindacati e ai membri del Consiglio camerale. «Ciò si è reso necessario e coerente – prosegue la lettera – con la posizione assunta dalle nostre organizzazioni in sede di Consiglio camerale».

L’Affondo. In quella sede (l’organo è formato da 32 rappresentanti), nel giugno scorso, come hanno spiegato Mattinzoli e Ferrari «è stato deciso il completamento del Polo espositivo di Brescia. Un intervento da realizzare anche tramite la vendita di un’area di 52mila mq ai privati: questo consentirà di introitare circa 20 milioni di euro da utilizzare per i lavori del secondo lotto. La spesa prevista è di 13 milioni, ma l’Immobiliare Fiera dovrà accollarsi 12 milioni per oneri e interventi vari. Durante la seduta però, va ricordato che, dei 32 componenti, solo 20 erano presenti: 13 hanno votato a favore, mentre l’AssoArtigiani, Coldiretti, Api e Cisl si sono astenuti».

Mattinzoli e Ferrari, comunque, hanno escluso «qualsiasi polemica personale con il presidente Bettoni. Non siamo contrari al secondo lotto, ma il piano finanziario presentato non convince». Il Polo già realizzato, costato 37 milioni di euro, «viene utilizzato per interventi fieristici solo per un terzo del tempo disponibile. Continua a macinare perdite: da qui al 2007 – hanno aggiunto – saranno circa 2 milioni di euro l’anno». Ma non è tutto. «Scelte importanti come quelle sulla fiera vanno assunte con maggioranze più importanti. E gli eventi programmati – hanno aggiunto i due leader – vanno realizzati sulla base di riscontri numerici ben precisi. Abbiamo deciso di non nominare rappresentanti nel nuovo Cda dell’Immobiliare Fiera, ma questo non significa che verrà meno il nostro impegno in Camera di commercio e per l’integrazione con Montichiari. E’ stato predisposto uno studio ad hoc, ma è rimasto sulla carta. L’economia bresciana non può permettersi di avere due poli espositivi in concorrenza sul territorio. Lo sviluppo di una realtà fieristica come quella bresciana – hanno proseguito Mattinzoli e Ferrari -, considerato quanto sta succedendo nel mercato, on può essere sganciato da un sistema più ampio. In caso contrario rischia di essere tagliato fuori».

L’invito. Critiche, ma non solo, dai leader di AssoArtigiani e Coldiretti («la nostra linea sulla fiera è condivisa anche da cooperative e consumatori», hanno precisato). «Proponiamo al presidente della Camera di commercio di Brescia – hanno concluso – un incontro a breve per discutere in sede camerale la situazione, consapevoli che il piano finanziario presentato va assolutamente rivisto. Se invece Bettoni intende proseguire a colpi di maggioranze limitate, sappia che non ci stiamo».

(BSOggi- C. Cassamali)

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