IDRA, 20 ARTIGIANI A RISCHIO maggio 2003

Mattinzoli :«Allargare l’area dei crediti privilegiati»

La difesa dei crediti degli artigiani coinvolti nei fallimenti è da sempre uno dei punti al centro dell’azione di Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani.

Un tema che ora affronta anche nella veste di assessore provinciale alle Attività produttive. E’ in questa veste che lunedì ha incontrato il presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Brescia. Ad Antonio Cumin, Enrico Mattinzoli ha rappresentato la situazione delle 60 aziende artigiane rimaste coinvolte nella liquidazione della Idra Presse di via Triumplina. L’azienda, lo ricordiamo, ha ceduto in affitto il ramo d’azienda alla Icm, è stata messa in liquidazione (liquidatore Enrico Pernigotto) e avviato la procedura di concordato con cessione (commissario giudiziale Giovanna Lombardi).

Gli artigiani che vantano crediti per circa 30 milioni di euro dalla Idra sono una sessantina.«Di questi ce ne sono 20 che rischiano la chiusura», ha spiegato ieri l’assessore Mattinzoli nel corso di una conferenza stampa. I crediti degli artigiani sono considerati “privilegiati”, ma la prassi giurisprudenziale invalsa a Brescia ha fissato a 516mila euro il limite di fatturato della ditta (154mila euro per la ditta individuale e per ciascun socio). Significa che se l’impresa artigiana supera questa soglia i crediti vengono derubricati a “chirografari”. «Nel caso della Idra significa che l’artigiano si vedrà riconosciuto al massimo il 40% del credito. Il presidente Cumin ha riconosciuto una fattispecie diversa per la liquidazione e si è mostrato possibilista», spiega l’assessore Mattinzoli.

La richiesta delle imprese artigiane è quella di rivedere al rialzo il limite del fatturato e, nel caso in oggetto, riconoscere i crediti per il 50% come privilegiati e per il resto come chirografari. «Oltre agli artigiani coinvolti nella liquidazione della Idra Presse, ci sono anche quelli che lavoravano come subfornitori di Ocean», aggiunge Mattinzoli per rappresentare una situazione che vede il coinvolgimento di molte piccolissime imprese.

Gli artigiani si aspettano una decisione a breve, anche perché il Tribunale ha convocato i creditori per il 16 maggio. L’assemblea dei creditori dovrà decidere sulla proposta di concordato preventivo con cessione dei beni aziendali proposta dalla società. Le passività lo ricordiamo sono 162 milioni di euro; di questi 21 milioni sono crediti privilegiati.

(GdB)

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