Occasione d’incontro degli artigiani con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate. Mattinzoli:«Attenzione alla piaga dell’abusivismo e alle gare al ribasso»
I tartassati è un vecchio film con Totò e Aldo Fabrizi. Racconta le peripezie del cavalier Pezzella alle prese con l’arcigno maresciallo Topponi della Guardia di Finanza. «Roba passata», secondo Giuseppe Arbore, comamdante provinciale delle Fiamme Gialle. Se un tempo le ispezioni potevano essere un incubo per chi le subiva, anche se in regola con conti e registri, oggi esiste un rapporto “paritario”, fondato sullo Statuto del contribuente: ci sono doveri, ma anche “diritti”, come quello che le ispezioni non si prolunghino alle calende greche o che la verifica fiscale non si svolga in azienda. E non è un caso che le parole d’ordine usate da Arbore e da Domenico Arena, direttore provinciale delle Entrate siano state “dialogo”,”confronto”, “collaborazione”.
L’occasione è stata l’incontro organizzato dall’Associazione Artigiani di Brescia dal titolo “Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza: Ispezioni in azienda”. Un aiuto agli associati per facilitare il dialogo con le amministrazioni finanziarie, sgombrando il campo da visioni che vedono nella Finanza o nell’Agenzia delle Entrate burocrati con intenti persecutori.
«Bisogna distinguere chi fa le regole da chi le applica». Ma a battere sui tasti più dolenti è stato il presidente dell’Associazione, Enrico Mattinzoli che da un lato ha ricordato la piaga dell’abusivismo («basti dire che per i taxi a Brescia abbiamo rilevato 30 abusivi»), una vera e propria «concorrenza sleale» da parte di chi non esiste per il fisco; dall’altro la tendenza al massimo ribasso delle pubbliche amministrazioni, con possibili zone d’ombra. «In alcune gare della Provincia, come quelle sul facchinaggio – ha detto Mattinzoli – si trova un costo del lavoro di 7,5 euro l’ora; ma se si assicura un lavoratore è difficile scendere sotto i 13 euro. attenzione quindi quando si cercano solo sconti e ribassi».