BRESCIA E I RIFIUTI SPECIALI: EFFICACI DETERRENTI ALL’ILLEGALITA’ marzo 2007

Mattinzoli descrive la situazione della gestione dei rifiuti bresciani

La notizia è nota ed è stata riportata da tutti gli organi di comunicazione: nelle Marche sarebbero state smaltite illegalmente centomila tonnellate di scorie tossiche, amianto, vernici provenienti da sei regioni, Lombardia inclusa.

I fatti si sarebbero svolti tra il 2003 e il 2005 in una regione come le Marche, grande poco più di 9.000 km quadrati, una delle aree più verdi e tutelate d’Italia, scelte come “pattumiera” per fanghi industriali, ceneri, scorie, amianto e vernici.
Alcune imprese del Nord con la complicità di ditte di trasporto, di impianti di gestione dei rifiuti avrebbero smaltito nelle Marche scarti e miscelazioni di rifiuti contaminati da cromo, rame, piombo, zinco e idrocarburi, finiti poi a contatto diretto con terreni e falde acquifere.

Sulla scorta di queste notizie “Voce” ha incontrato l’assessore provinciale Enrico Mattinzoli, titolare, per un ente che ha nel campo vastissime competenze, proprio delle deleghe in tema di ambiente, ecologia, energia e rifiuti. Numerosissime, come già ricordato, le competenze in una partita che come ultimo obiettivo ha, evidentemente, la conservazione dell’ambiente, direttamente toccato dall’attività estrattiva, dalle scelte in campo energetico e da quelle concernenti il ciclo dei rifiuti.

Tocca all’assessorato retto da Mattinzoli rilasciare l’autorizzazione all’avvio di attività di escavazione, sulla scorta dei piani cave che la Regione approva, così come compete a questo settore della Provincia svolgere funzioni di polizia mineraria per verificare il rispetto dei volumi di escavazione e dei recuperi laddove necessari. Con gli introiti incamerati dal rilascio delle autorizzazioni e con quelli che arrivano dalle sanzioni comminate la Provincia opera per il recupero delle cave esaurite.

E’ competenza dell’assessorato retto da Enrico Mattinzoli anche (o meglio soprattutto) la stesura del Piano Rifiuti, una partita direttamente collegata, secondo il rappresentante della Provincia, a quella dell’energia. La Provincia è titolare di atti autorizzatori per discariche di inerti, di pericolosi e non (autorizzate dalla Regione su parere della Provincia), delle autorizzazioni per le isole ecologiche dei Comuni, per la raccolta dei rifiuti, e la proposta di costo di smaltimento.

L’amministrazione provinciale, sempre nel campo dei rifiuti, determina costi di accesso agli impianti di compostaggio di tutto il verde che i Comuni mandano a Ecopol per lo smaltimento; svolge l’attività ispettiva nei confronti di tutti gli impianti che trattano rifiuti, così come gestisce le autorizzazioni e le verifiche del trasporto transfrontaliero dei rifiuti che arrivano a Brescia da altre zone e di quelli bresciani che compiono il percorso inverso. Tocca inoltre alla Provincia approvare progetti di bonifica di siti inquinati elaborati dai Comuni interessati e deve certificare l’avvenuta bonifica. Significativa, in questo campo la bonifica del comparto Milano a Brescia, intervento progettato da Palazzo Loggia e autorizzato dal Ministero dell’Ambiente per la rilevanza nazionale del sito. Alla Provincia, oltre alla verifica parziale del progetto, compete anche il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica, senza la quale non può avvenire l’utilizzo dell’area.

Sul versante dell’energia – Palazzo Broletto è responsabile della stesura di un piano energetico provinciale di durata pluriennale – la Provincia non solo verifica lo stato di attuazione del programma stesso, esprimendo pareri in ordine all’apertura di nuovi impianti (è risaputo il no alle centrali di Offlaga, Mairano e Calvisano), ma è attivamente impegnata nella promozione delle energie rinnovabili o alternative. Il piano energetico in corso (portato in approvazione da Mattinzoli nel 2003) prevede l’installazione di 250 Mw entro il 2010 di energia rinnovabile (ad oggi installati 180 Mw), derivante da biomasse, biogas, fotovoltaico.

La Provincia, tramite l’assessorato affidato da Enrico Mattinzoli, monitorizza costantemente gli impianti che sul territorio trattano ogni genere di rifiuti.
Si tratta di un lavoro impegnativo dal momento che nel Bresciano sono ad oggi operative 24 discariche di inerti, 5 di speciali non pericolosi, 3 di pericolosi, 89 aziende che trattano recuperi (autorizzate in procedura ordinaria) e 329 in procedura semplificata. Cinque aziende di compostaggio, 8 che effettuano spandimenti in agricoltura, 121 isole ecologiche, 41 autodemolitori, 1 termoutilizzatore e 39 impianti di stoccaggio temporaneo.

(LA V. POPOLO – Massimo Venturelli)

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