ASSOARTIGIANI, 70 ANNI DI STORIA. MATTINZOLI LASCIA A DICEMBRE (GdBrescia – G. Lombardi) gennaio 2015

Le imprese artigiane calano, ma la meccanica è in ripresa. «Rete Impresa? A Brescia siamo andati oltre con la nuova Cdc».

Presidente dell’Associazione artigiani dal 1992, Enrico Mattinzoli lascerà il prossimo dicembre la guida dell’organizzazione di via Cefalonia. «Scade il mio mandato- spiega – e, con il nuovo statuto non sono più ricandidabile: peraltro è anche ora di lasciare spazio ad altri».

Le procedure per il cambio della guardia saranno avviate già in primavera. Non ci sono ancora indicazioni per il successore ma ieri, nella tradizionale conferenza stampa di inizio anno, Mattinzoli era affiancato dal vicepresidente Bortolo Agliardi, che rappresenta anche l’Associazione nella giunta della Camera di commercio.

 Il rinnovo dei vertici avviene in un anno particolare per la realtà che associa 16.655 imprese dell’artigianato bresciano.L’Associazione taglierà infatti nei prossimi mesi il traguardo dei 70 anni di storia, considerando che l’atto costitutivo è del giugno 1945.«Anche se – precisa Mattinzoli – il nostro sodalizio esisteva fin dal 1897 in seno al circolo industriale bresciano». Nel 1946 ci fu la prima diaspora, con numerose imprese che facevano riferimento alla Dc e diedero vita all’Unione artigiani poi confluita in Confartigianato. Nel 1973 furono invece le aziende che guardavano al Pci a lasciare l’Associazione per entrare nella Cna.

Storie d’altri tempi, anche se Mattinzoli precisa giustamente i numeri della rappresentanza, spiegando come i dati dell’Associazione facciano riferimento all’iscrizione al confidi Artfidi Lombardia e quindi a un organismo vigilato da Bankitalia. Si tratta, in  sostanza, di numeri certificati. E sembra comunque ancora lontano un percorso unitario nel mondo artigiano bresciano: «Rete Imprese Italia – dice il presidente – era una buona idea, ma a Brescia non è decollata a causa dei personalismi ancora presenti nelle associazioni, e ormai è già superata: ora dobbiamo puntare ad una rappresentanza allargata che trovi un riferimento nel nuovo presidente della Cdc». Anche se Mattinzoli, insieme al vice Agliardi, ringraziano Francesco Bettoni per il lavoro fatto in questi anni al vertice di via Einaudi: «Sono stato critico in passato – spiega il presidente – ma molti errori sono stati frutto di scelte condivise da tutti e vanno riconosciuti i meriti di una gestione lunga e autorevole. Ora – continua – è iniziata una stagione nuova e mi auguro che tutti gli impegni sottoscritti siano rispettati: Giuseppe Ambrosi deve essere un unico interlocutore che rappresenti le imprese nei confronti delle istituzioni».

In particolare, gli artigiani chiedono una vera riforma fiscale, nuovi provvedimenti per accelerare i tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione, una revisione della giustizia civile. «La nuovaCdc- precisa comunque Agliardi – dovrà fare i conti con un drastico ridimensionamento delle disponibilità economiche: serviranno scelte difficili. Intanto ci auguriamo che si concluda positivamente l’iter per realizzare l’innovativo e interessante progetto Nibiru Planet alla ex fiera».

I numeri dell’artigianato bresciano continuano a contrarsi: le aziende sono ora 35.835, con un calo dell’1,85% sul 2013, dopo la riduzione del 3,8% dell’anno precedente. Ma, mentre l’edilizia e tutta la filiera continuano a soffrire, la meccanica sta ripartendo, grazie alla commesse ottenute all’estero dalle medie industrie bresciane che hanno ricadute positive sull’indotto. «Siamo soddisfatti anche per il lavoro delle banche – conclude Mattinzoli -; il nostro Confidi sta facendo la sua parte con 168 milioni di finanziamenti operativi in provincia».

Negli uffici di via Cefalonia c’è comunque ottimismo per il futuro dell’artigianato bresciano: «La ripresa ci sarà e qualche passo avanti si vede; la politica si concentri sui problemi veri, noi faremo la nostra parte strutturandoci sempre più e aggiornando il nostro personale». È tempo di cambiare. 

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