ARTIGIANATO, LA RIPRESA SI VEDE. BENE LA MECCANICA, GIU’ L’EDILIZIA (CdSera – M. Del Barba) gennaio 2015

Mattinzoli: «Sono le attività a maggiore valore aggiunto a fare la differenza

Non importa cosa uno produca. La cosa davvero importante è come lo produce, qual’è il livello qualitativo e tecnologico del suo prodotto»

Entro il prossimo dicembre, dopo 22 anni, Enrico Mattinzoli lascerà la presidenza dell’Associazione Artigiani, che quest’anno compie il suo 70esimo anniversario di fondazione. Mattinzoli, entrato in via Cefalonia nel 1992, saluterà un’associazione che oggi conta 16.655  iscritti. Tutte aziende piccole, a volte piccolissime. Le più esposte, in questi anni, agli scossoni della crisi. «L’abbiamo subita – spiega Mattinzoli – ma già nel 2014 abbiamo assistito, soprattutto nel settore metalmeccanico, a un’ importante inversione di tendenza».

Certo, rimane doloroso il capitolo edilizio, con centinaia di aziende saltate che hanno trascinato nel baratro anche tutta la composita filiera del mattone. fatta da idraulici, elettricisti, posatori e serramentisti di colpo trovatisi senza più commesse. Eppure, all’alba del 2015, per Mattinzoli la luce in fondo al tunnel si incomincia a vedere. Merito, per quanto riguarda le quasi 36mila imprese artigiane sopravvissute all’alta marea di questi anni, di un altro “trascinamento”, questa volta però positivo, esercitato dalle medie e grandi aziende internazionalizzate presenti sul territorio provinciale. «Aziende come quella del presidente di Aib, Marco Bonometti, che hanno una visione multinazionale ma che mantengono un parco fornitori anche sul territorio».

Superata la fase acuta della crisi, per il presidente di AssoArtigiani, ora però occorre fare un salto di qualità. «Lo ripeto, indipendentemente dalla dimensione, sono le attività a più alto valore aggiunto a poter fare la differenza». E Mattinzoli cita tre storie di successo, che possono essere modelli di buone pratiche per gli artigiani bresciani: «Iginio Massari non è solo un pasticcere, è il migliore in circolazione. La Fabbri Armi non fa solo fucili, fa i migliori fucili del distretto, conosciuti in tutto il mondo per la loro esclusività. E poi Giuseppe Bonometti, che a Gussago non è solo un fabbro, ma è un’artista che è stato capace di stregare con le sue realizzazioni persino Steven Spielberg».

Messaggio chiaro. Che ha poi un comma aggiuntivo: il credit crunch è finito e ora le banche sono pronte a erogare credito. Detto alla Mattinzoli: «Ci sono i quattrini, mancano le idee semmai. Per anni ci siamo lamentati della stretta del credito, ora le banche, e le Bcc in testa, stanno ricominciando ad erogare finanziamenti. Certo, bisogna meritarseli, e ce li si merita con progetti validi».

Che, inoltre, potrebbero portare a nuove forme di collaborazione. «Essere piccoli – conclude il presidente uscente – non è un ostacolo se ci si mette insieme e si fa massa critica per raggiungere determinati obiettivi, come per esempio la partecipazione congiunta a bandi e gare d’appalto».

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