CDC, MATTINZOLI: ORA CORAGGIO PER RISPETTARE GLI IMPEGNI (BSOggi – C. Reboni) gennaio 2015

«Con meno risorse disponibili bisogna concentrarsi sulle priorità: Expo e confidi nel 2015.
Nel 2016 internazionalizzazione delle Pmi»

Alle spalle una storia di sostegno al mondo produttivo bresciano lunga 70 anni (traguardo tagliato proprio quest´anno), all´orizzonte un futuro con sfide stimolanti.
L´Associazione Artigiani di Brescia – nata nel 1945, anche se affonda le sue radici nell´Ottocento, come stretta parente del Circolo commerciale e industriale bresciano fondato nel 1897 – tira le somme di un 2014 per certi versi complicato, ma che nasconde tra le pieghe alcuni aspetti positivi. Come la ripresa del settore manifatturiero, in particolar modo della meccanica, che «sta lavorando a pieno ritmo da otto mesi», sottolinea il presidente Enrico Mattinzoli, anche grazie alle ricadute sul territorio degli ordini acquisiti da grandi aziende oltre confine. Di contro, spiega ancora il leader dell´organizzazione di via Cefalonia, «l´edilizia, e tutto quello che gravita attorno al settore, è ferma». Ma il comparto artigianato (e non solo) deve ancora fare i conti con diversi nodi, oltre che le attese relative alla riforma del fisco e della giustizia civile.
Non usa giri di parole il presidente Mattinzoli che, durante il tradizionale incontro con la stampa, lancia anche diversi appelli e input. Iniziando dalla Camera di commercio e prendendo spunto dalla gestione del presidente uscente Francesco Bettoni: «Ha fatto cose meritevoli, altre meno buone, ma si è sempre speso molto. Con il nuovo assetto dell´ente camerale, presieduto da Giuseppe Ambrosi, è iniziato un cambiamento – spiega il leader -, bisogna avere il coraggio di rispettare tutti gli impegni che abbiamo sottoscritto, l´ente deve diventare il punto di riferimento delle aziende sulle nuove e grandi questioni. Inoltre, è determinante dire basta alle partecipate e controllate», dalla Cdc, «che non danno risultati: basta con la mediocrità e l´incapacità – aggiunge -. È necessario fare una verifica degli investimenti fatti e degli amministratori che sono stati delegati: assurdo lasciare in mano una realtà a chi fino ad oggi ha solo sfruttato la situazione. Non vanno ripetuti gli errori del passato. Alcune scelte sono state fatte all´unanimità; altre, come quella sulla Fiera, ha visto il parere contrario nostro e della Coldiretti. In futuro, avendo a disposizione risorse limitate, bisognerà concentrarsi sulle priorità: Expo e confidi nel 2015, internazionalizzazione delle imprese nel 2016».
Il nuovo corso della «Cdc», per Mattinzoli, può essere utile anche per andare oltre Rete Imprese Italia. «Una buona iniziativa – sottolinea -, ma ormai superata. A Brescia è partita male, anche a causa di personalismi e scarsa capacità di vedere nel futuro».
Il presidente Mattinzoli allarga ulteriormente l´orizzonte. «Sarebbe interessante fare squadra nelle gare di subfornitura importanti – spiega -, spesso invece gli artigiani lavorano in subappalto, a prezzi che non danno molto margine». Sottolinea l´importanza di puntare sui settori a maggior valore aggiunto, «che esistono anche nell´artigianato – tra gli esempi portati come «eccellenze», prendendo spunto dagli associati, il pasticcere Iginio Massari, il fabbro Giuseppe Bonometti di Gussago, la fabbrica di fucili Fabbri di Nave -, e si concentra sulla necessità di buone idee.
«Siamo soddisfatti del supporto fornito dalle banche, in particolare dalle Bcc, alle imprese – aggiunge -: le risorse ci sono, gli istituti di credito aspettano buone iniziative da finanziare». In questo ambito Artfidi Lombardia (Francesco Gabrielli è il direttore; ricopre lo stesso incarico in Associazione Artigiani dove Paolo Carrera è il vice direttore) continua a mostrare numeri di rilievo: i finanziamenti in essere per il confidi dell´Associazione Artigiani (leader in Lombardia; è vigilato da Bankitalia e riconosciuto ai sensi dell´articolo 107 del Testo unico bancario) si aggirano, in totale, attorno ai 285 milioni di euro, 168 milioni dei quali solo nell´area Brescia; le ditte associate sono 23.178 (di cui 617 con titolare extracomunitario), delle quali 16.655 nel Bresciano.
 
Infine un dato positivo arriva dal risultato di un questionario destinato a tutti gli associati: 500 imprese distribuite in 47 Comuni della provincia dichiarano di essere soddisfatte (all´87%) del rapporto con sindaci e assessori, disponibili a recepire le loro richieste. «Un buon segnale – conclude Mattinzoli -, che dimostra l´attenzione della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, motore dell´economia bresciana».

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