AREE EX INDUSTRIALI, LA BONIFICA VA maggio 2006

L’Assessorato all’Ambiente presieduto dal Enrico Mattinzoli ha certificato il recupero di 208mila metri quadrati di superficie
Le aree del territorio della nostra provincia inquinate da materiali o lavorazioni legate alle attività industriali sono centinaia, alcune già bonificate, altre in via di bonifica, altre ancora da “affrontare”.

Si tratta di spazi importanti che costituiscono una risorsa economica da valorizzare, se si considera che il conseguente riutilizzo delle “metrature” ripulite (riferito soprattutto ad ex aree industriali e ex discariche) può consentire alle aziende dei vari settori produttivi (costruzioni, grande distribuzione e così via) di continuare a programmare e investire, con garanzie di crescita e espansione anche per il futuro.

Ma, parallelamente, le operazioni di bonifica rivestono un’importanza strategica anche per la salvaguardia dell’ambiente, perchè interventi tempestivi consentono la protezione di zone ancora verdi, delle falde acquifere e della salubrità dell’aria. Il totale delle aree rimesse a nuovo e in sicurezza negli ultimi due anni dall’Assessorato Provinciale all’Ambiente è stato di 208.250 metri quadrati: una superficie spezzettata tra vari siti sparsi in città e in provincia, alcuni teatro di incidenti di lavoro e quindi solo da “ripulire”, altri invece da sanare per nuove fruibilità.

La ricerca condotta negli ultimi mesi dall’Assessore Provinciale Enrico Mattinzoli ha individuato 247 zone degne di essere sottoposte ad intervento di recupero in tutto il Bresciano (tra quelle già bonificate o ancora da bonificare) che sono state suddivise in “aree industriali dismesse”, “vecchie discariche”, “cumuli di materiale”, “rifiuti interrati”, “aree di deposito carburanti” a cui vanno aggiunti interventi in “aree industriali”, “residenziali”, in “discariche ancora attive” e “sversamenti” (di sostanze inquinanti).

Quali sono le zone più significative tra quelle già ultimate, verificate e quindi nuovamente utilizzabili? Certamente, almeno per e dimensioni, il posto di maggior rilievo spetta al “Comparto Milano”, a Brescia, che con i suoi 92.606 metri quadrati bonificati costituisce da solo il 44% del totale complessivo. Il grande ex spazio industriale cittadino può contare ancora su ben 157.394 metri quadri da sistemare e mettere in sicurezza definitivamente.

Sempre tra le aree “grandi” è terminato l’intervento sui 54.440 metri quadri della ex Fucinati a Sellero, sui 33.136 della Nuova Ceto nel paese camuno omonimo, e sui 10.750 metri della ex Pietra Aventis a Brescia. Il riepilogo è completato dalla porzione dell’ex “Ilfer I Quadrifogli” di Nave (6.400 metri quadrati), dall’Abip di Brescia (4.910 mq), dall’ex Predalva di Pisogne (4.200 mq), dalla scuola Collodi di Brescia (1.646 mq) e dal distributore Lunikgas di Braone (62 mq).

Ripuliti dalla bonifica, ma in attesa di certificazione sono i 20.000 metri quadri della ex Fucinati a Sellero, così come ormai completi sono quelli del sito Nord Cave nel comune di Travagliato.

E il programma futuro? Terminata la prima trance, le attenzioni si stanno concentrando su altri 73.700 metri quadrati di “lavori in corso”. Comprendono: 25.000 metri della TRW di Gardone Valtrompia, 20.000 della discarica Bonomi a Montichiari, 14.500 della ex Ghiraf a Castel Mella, 5.726 e 5.000 della scuola Andrea Mantegna e dell’ex azienda “Piemonte Est” a Brescia, i 3.000 della ex Zambellini a Cologne, i 400 dell’area di via Roccole a Darfo e i 40 del Eni-Agip a Rivoltella. In lista d’attesa, già autorizzate per l’entrata in azione di tecnici e macchinari bonificatori, sono l’area ex OLS nei comuni di Pisogne e Costa Volpino e il sito dell’ex AFIM di Nave.

(GdB – Flavio Archetti)

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