AMBIENTALISTI D’ACCORDO «IL PIANO PROVINCIALE RIFIUTI VA NELLA DIREZIONE GIUSTA» marzo 2007

Al comitato ambientalista «Cittadini per il riciclaggio» piace il nuovo Piano provinciale rifiuti

Interessante, viene giudicata, «la disponibilità al confronto espressa dall’assessore all’Ambiente Enrico Mattinzoli».

Sottoscritti in toto gli obiettivi dichiarati dal piano per la riduzione dei rifiuti solidi urbani (raggiungere il 65% di differenziata entro il 2016, introduzione capillare della raccolta «porta a porta», riduzione della produzione procapite di rifiuti da 550 a 440kg/anno ma anche dei quantitativi di Rsu da bruciare nell’inceneritore Asm).

Per diminuire i rifiuti urbani è necessario l’introduzione della raccolta «porta a porta», così come previsto dal piano provinciale. «I cassonetti sono funzionali solamente all’inceneritore Asm – spiega Ruzzenenti – che è sovradimensionato e che ha quindi bisogno di una enorme quantità di rifiuti. Basta pensare la quantità di imballaggi di plastica e carta che i negozi di Brescia gettano nel cassonetto, e che potrebbero invece essere già differenziati».

I comitati ambientalisti dichiarano invece il loro secco «no» allo smaltimento del fluff nell’inceneritore e all’utilizzo delle sue scorie (170mila tonnellate/anno) e quelle di fonderia per sbancamenti stradali. «Il fluff – hanno spiegato Marino Ruzzenenti e Celestino Panizza – non può finire nell’inceneritore in quanto altamente nocivo. Deve essere separato alla fonte, come prevedono le direttive Ue. In quanto alle scorie di fonderia è improponibile utilizzarle per sbancamenti e fondamenta edili, poichè ricche di sostanze pericolose. Andrebbero prima inertizzate, un procedimento talmente costoso che è preferibile lo smaltimento in discarica.

Anche su queste posizione l’assessore Mattinzoli si è dichiarato d’accordo». Da approfondire invece la vera emergenza bresciana: quella dei rifiuti speciali delle fonderie (4milioni di tonnellate prodotte, un altro milione importato ogni anno) che richiedono aperture di nuove discariche. «Viste le emissioni e le scorie nocive che producono, tutte le fonderie dovrebbero essere dichiarate impianti smaltimento rifiuti, come impone la Ue».
Il «no» a nuove discariche sul territorio è affidato a Legambiente Montichiari (paese dove sono già stati stoccati 11milioni di mc e dove ogni anno arrivano da fuori provincia 150mila tonnellate di rifiuti speciali) e al comitato Salute e Ambiente di Ospitaletto, paese dove «le pessime condizioni dell’aria e i dati epidemiologici dell’Asl – spiega Daniele Pigoli – confermano il fatto che ci troviamo di fronte ad una vera emergenza».

(BS OGGI – p.gor.)

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