PIANO RIFIUTI PROVINCIALE gennaio 2009

Approvato, anche con il consenso delle opposizioni, il Piano Rifiuti Provinciale presentato da Enrico Mattinzoli

Con il voto favorevole di maggioranza e dell’opposizione di centro – sinistra (solo due astensioni di Rifondazione Comunista), è stato definitivamente approvato – nella seduta del Consiglio Provinciale del 20 gennaio – il Piano Rifiuti valido fino al 2016.

Un larghissimo consenso espresso dai consiglieri provinciali di maggioranza e opposizione che hanno condiviso il progetto di gestione dei rifiuti proposto dall’Assessore Provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli.

Un documento imponente quanto importante e dettagliato nel quale trovano spazio e vengono messi, tramite il sito dell’Assessorato all’Ambiente, a disposizione di ogni singolo cittadino dati e riferimenti cartografici degli impianti di discarica attivi e cessati, attività di bonifica, siti inquinati, richieste di nuove attività di trattamento rifiuti ed altro ancora.

I punti fondamentali del Piano sono stati illustrati dall’Assessore Mattinzoli e riguardano, oltre al principio di autosufficienza e prossimità nello smaltimento, il contenimento della produzione di rifiuti attraverso l’utilizzo dei punti di distribuzione acqua gratuita con un risparmio per le famiglie e l’ambiente e conseguente minor rifiuto di plastica per oltre 10 ml ton. – recupero dei rifiuti attraverso iniziative alcune delle quali già finanziate e operative quali, ad esempio, il riutilizzo delle scorie di acciaieria, demolizioni e ceneri nel termoutilizzatore non pericolosi per i sottofondi stradali in alternativa al materiale di cava per un totale di circa 2,7 mln di ton/anno – raccolta dell’organico porta a porta per la produzione di biogas e riutilizzo del compost prodotto come fertilizzante in agricoltura in alternativa ai concimi chimici per un totale di oltre 100 ml/ton. anno – creazione di piattaforme ecologiche per la compattazione, riduzione volumetrica e ulteriore cernita dei rifiuti prima dell’avvio al Termo Utilizzatore.

Il raggiungimento di questi obiettivi porterà ad un conseguente azzeramento delle discariche (infatti, chiarisce Mattinzoli, oggi l’80% del materiale in discarica può essere recuperato), un minor costo di smaltimento per i Comuni e per i cittadini oltre a notevoli vantaggi ambientali.

Capitolo importante dello studio è quello relativo all’individuazione delle aree non idonee con specifici vincoli escludenti e penalizzanti all’attività di trattamento dei rifiuti.

Altro spazio importante dello studio viene riservato all’attività del Termo Utilizzatore di Brescia oltre che alla determinazione dei flussi dell’offerta industriale, dei cicli tecnologici, dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi prodotti nella nostra provincia.

Importante inoltre il progetto di studio di evoluzione nel tempo relativo al controllo e monitoraggio delle discariche cessate con la verifica periodica della qualità dell’acqua di falda, delle coperture, nonchè del percolato e biogas.

Soddisfatto dell’esito e del consenso ricevuto al Piano, Mattinzoli ha ricordato che è solo attraverso una piena attuazione delle governace, ovvero della condivisione delle scelte con tutti gli attori e portatori di interesse, che si dà piena attuazione al mandato politico.

La scelta del confronto, conclude Mattinzoli, è certamente più laboriosa e impegnativa oltre a presupporre volontà di dialogo e fiducia nei rapporti, ma consente come nel caso del Piano Rifiuti Provinciale, risultati duraturi nel tempo.

Questo metodo di lavoro consentì in passato a Mattinzoli di condurre in porto Piani e Programmazioni importanti come il Piano Energetico del 2003, la riforma della Formazione Professionale con la nascita dell’Azienda Formativa Zanardelli nel 2004, oltre che la costituzione del Consorzio dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale AATO nel 2006.

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