PDL: LEGA O TERZO POLO OPPURE LEGA E TERZO POLO? (Areablu – A. Cheula) gennaio 2012

Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia analizza la campagna elettorale desenzanese

e rilascia alcune considerazioni sui possibili candidati sindaci.

«Non escluderei l’ipotesi di un ritorno di Anelli se Maria Stella Gelmini chiedesse ad Anelli di sacrificarsi per la patria o per il bene comune, facendo leva come lei sa fare sulla mozione degli affetti sentimental-personali oltre che degli affetti politico-elettorali, un recupero all’ultimo istante di Anelli non è da escludere a priori..».

Ma si fa anche il nome di Mattinzoli come il classico coniglio estratto in extremis dal cappello della “prestigiatrice”. «No, assolutamente no – risponde Mattinzoli con una convinzione che non lascia adito a dubbi – con la politica attiva ho chiuso definitivamente, sono tornato alla mia attività professionale, la guida di un’associazione di piccoli imprenditori che di questi tempi richiede il tempo pieno, anzi pienissimo, come ben sa chi segue le vicende della crisi che stiamo attraversando».

Niente ipotesi desenzanese, allora? «No, lo ribadisco, del resto altre personalità autorevoli come Maria Stella Gelmini, molto attenta ai futuri scenari nazionali di una politica che con il governo Monti non è andata in pensione, ma solo in quarantena per un salutare periodo di disintossicazione, stanno seguendo gli sviluppi desenzanesi, anche per il fatto che c’è un aspetto importante di cui tener conto». Quale? «Desenzano è oggi un anticipo importante di ciò che potrebbe accadere domani a Brescia, dato il carattere di “laboratorio politico” che il microcosmo desenzanese potrebbe assumere, data la sua emblematica complessità, per i futuri assetti politici del capoluogo, soprattutto in ordine ai rapporti con Lega e Udc».

Vale a dire? «Vale a dire che, se il Pdl vuole vincere a Desenzano contro una candidata autorevole e agguerrita coma Rosa Leso, non può prescindere dall’alleanza con Lega e Udc. Insomma, è ancora presto per dirlo, ma penso che da qui ad aprile ci saranno ancora molte novità, o quantomeno notizie di rilievo: tra queste anche il candidato del Pdl, un nome che, a parte giovani personalità già in predicato come Sergio Parolini, potrebbe essere formalizzato alle ultime battute». Sergio Parolini rappresenta la personificazione di quelle “energie nuove” care alla Gelmini. Mattinzoli parla della Gelmini come di una donna molto attenta alle dinamiche in atto nel mondo dei partiti e alle prospettive future dello scenario nazionale, dinamiche non tutte evidenti e non ancora note nel loro sviluppo. Una donna di grande determinazione (è stata il più giovane ministro della Pubblica Istruzione nei 150 anni di storia unitaria), di grande tenacia e insieme di notevole duttilità e capacità negoziale.

Come Scamperle, per fare un confronto pertinente, il candidato della Civica per Desenzano, primo a partire e a giocare d’anticipo in questa maratona elettorale grazie ad una efficace quanto attenta intercettazione dei sentimenti di disaffezione politica che stanno facendo presa sull’opinione pubblica?

«Scamperle è un ottimo candidato – continua Mattinzoli – un bravo imprenditore e inoltre, essendo partito per primo con una campagna elettorale molto attiva e capillare, gode di un vantaggio che potrebbe riservare alle urne qualche sorpresa». Scamperle, coadiuvato da Paolo Abate, comprimario e coinventore della “Civica per Desenzano” cui va dato il merito di un paziente lavoro di organizzazione del consenso intorno ad un programma moderato di centro che potrebbe trovare altri imprevedibili supporti, è un imprenditore di lunga lena e di collaudata esperienza associativa.

 E senza escludere, come sembra adombrare lo stesso Mattinzoli, possibilità di alleanze impreviste e innovative, soprattutto al centro dello schieramento politico, in particolare da parte di forze ancora “acefale”, vale a dire di soggetti politici legittimati dal voto e dalla società civile, ma che non dispongono di personalità all’altezza della situazione desenzanese e di una candidatura credibilmente competitiva in grado di misurarsi con una campagna elettorale che vedrà in gara non meno di otto liste con altrettanti candidati sindaci, di cui almeno tre guidate da donne, professioniste stimate ed apprezzate dalla comunità.

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