OFFLAGA, IL VERDETTO SLITTA ANCORA ottobre 2008

La delusione dell’assessore Mattinzoli: «Un atteggiamento inconcepibile»

Qualcuno probabilmente ha cantato vittoria troppo presto. Eppure quando c’è di mezzo la centrale di Offlaga i colpi di scena sono all’ordine del giorno.

E così coloro che hanno esultato per la votazione del Consiglio regionale che si impegnava a dare parere negativo all’impianto, ieri hanno avuto una doccia fredda. Cos’è accaduto?

A Roma era convocata la Conferenza dei servizi che avrebbe dovuto stilare il parere tecnico sulla centrale, parere che sarebbe poi stato portato al Ministero delle attività produttive per il responso finale. Responso che quasi certamente sarà negativo: il quasi è però d’obbligo. Ma ieri sorpresa, «quando siamo arrivati a Roma – ci spiega l’assessore provinciale all’Ambiente ed all’Energia Enrico Mattinzoli – ci siamo trovati di fronte ad una nuova Commissione. Il Ministero ha sostituito i suoi tre tecnici ed a tutti i presenti è stato chiesto di rinominare il proprio rappresentante. Si tenga presente che della Commissione fanno parte pressoché tutti i Ministeri. Oltre ai rappresentanti degli enti locali. Non è certo poca cosa. Per quanto ci riguarda, come Provincia, abbiamo confermato il nostro tecnico».

Di fatto una nuova Commissione dovrà occuparsi della questione e, com’era ovvio, i nuovi nominati non potevano che sospendere il tutto per studiare tutti gli incartamenti della vicenda: si sono riservati di riconvocare il tavolo tecnico entro 60 giorni. Mattinzoli non nasconde la propria amarezza. «Non è concepibile – spiega – che per avere un parere definitivo, favorevole o meno che sia, si debbano attendere otto anni. Vorrei sottolineare che il parere portato dalla Provincia è lo stesso del 2002 e che ripresento ogni volta: un giudizio negativo di non necessità dell’impianto. E’ impensabile – continua – che un gruppo di imprenditori debba attendere anni e anni per sapere se può realizzare un progetto o meno. Si è perso moltissimo tempo durante il quale gli industriali bresciani avrebbero potuto scegliere altre vie, magari costruire l’impianto in una provincia vicina. Il tutto alla faccia della lotta alla burocrazia».

Per avere quindi il parere definitivo si dovrà attendere verosimilmente la fine dell’anno. Sempre che la Conferenza dei servizi non ritenga necessario prendersi altro tempo. «Vorrei rincuorare tutti – continua Mattinzoli – che quanto accaduto non significa che si riparta da capo. A mio avviso la questione è in mano alla Regione che nel Consiglio si è espressa molto chiaramente contro l’impianto».

C’è però ancora un piccolo inghippo sulla strada della centrale che potrebbe riservare sorprese. «Ci sono due scuole di pensiero – conclude Mattinzoli – sul Piano energetico a cui fare riferimento per valutare la necessità o meno dell’impianto. Per noi Provincia, e per la Regione, si deve considerare il Piano regionale, che non necessita quindi di nuove centrali; per il Ministero il punto di riferimento è il Piano nazionale, e qui entrerebbero in campo altre valutazioni». Il fronte del no è meglio quindi che attenda fine anno a stappare lo champagne. E non è detto che anche in quel caso non sarà soltanto per festeggiare San Silvestro.

(GDB – Francesco Alberti)

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