NELL’INCENERITORE FINIRA’ IL FLUFF DELLE AUTOMOBILI. SCORIE DI FONDERIA E DEI FORNI PER STRADE ED EDILIZIA marzo 2007

Individuazione di nuove modalità di recupero dei rifiuti

Tra gli obiettivi del Piano rifiuti figura la diminuzione dei quantitativi di Rsu da smaltire nel termovalorizzatore Asm, ma l’assessore Enrico Mattinzoli sta valutando la possibilità di bruciare migliaia di tonnellate di «fluff», materiale non ferroso risultante dalla demolizione di autoveicoli.

«Il via libera – ha spiegato Mattinzoli – verrà solamente dopo un trattamento necessario a diminuire la nocività delle emissioni». Una decisione imposta anche da un decreto legislativo (il 36 del 2003) che vieta a partire dal 2007 lo stoccaggio del fluff in discarica, ponendo come obiettivo lo smaltimento attraverso impianti di termovalorizzazione. Asm lo ha già sperimentato nel 2005 bruciando 200 tonnellate. Forti le critiche del mondo ambientalista, che sottolinea il rischio di emissioni nocive, quali pcb e diossine.

La battaglia per la drastica diminuzione dei rifiuti e delle discariche passa anche attraverso altre strategie. Tra queste il riutilizzo per fini edili delle scorie di fonderia e dello stesso termoutilizzatore (170mila tonnellate/anno che oggi finiscono nella discarica di Montichiari).
«In Svezia sono anni che utilizzano le scorie degli inceneritori di rifiuti come fondo per sbancamenti stradali – spiega Mattinzoli – o riempimenti per cantieri edili. Logicamente le scorie vanno prima trattate per eliminare qualsiasi rischio di contaminazione dell’ambiente». Stesso discorso riguarderebbe le scorie di fonderia che nella nostra provincia raggiungono il record di oltre un milione di tonnellate l’anno. Una partita molto delicata: le polveri – se non efficacemente inertizzate – mantengono un elevatissima percentuale di metalli pesanti e sostanze tossiche.

(BS OGGI – p.g.)

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