MATTINZOLI SCRIVE AI MINISTRI. DAL SISTRI AD EQUITALIA IN QUESTO PAESE NON CONVIENE PIU’ FARE IMPRESA maggio 2011

Mattinzoli suggerisce alcune modifiche che potrebbero dimezzare i tempi della burocrazia

E’ di questa settimana la lettera che il Presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia ha inviato ai Ministri Tremonti Calderoli e Brunetta allegando uno studio comparativo rispetto ad analogo approfondimento del maggio 2006 sugli adempimenti necessari all’inizio attività.

Da tale elaborato, si evidenzia, che rispetto a 5 anni fa, gli adempimenti sono praticamente gli stessi e che nulla quindi è cambiato. Nella sua lettera Mattinzoli richiama lo studio pubblicato dalla Banca Mondiale sulla “facilità di fare impresa” in 183 paesi del mondo dove l’Italia si colloca al 78° posto.

Si spiega quindi perchè, il nostro paese non ha alcuna attrattiva nei confronti degli investimenti da parte di imprese estere, un esempio tra tutti è il tempo necessario per il rilascio di una concessione per la costruzione di un magazzino 267gg. in Italia, 100gg. in Germania e 40gg. in USA. E’ di questi giorni la notizia che la multinazionale IKEA ha deciso di rinunciare ad un investimento a Vecchiano in provincia di Pisa dopo 6 anni di vana attesa per il rilascio di una concessione.

Nella lettera ai Ministri l’Associazione Artigiani non si limita ad elencare le incombenze, ma propone una serie di modifiche e correttivi che se attuati potrebbero da subito dimezzare i tempi della burocrazia.

Partendo dal principio della proporzionalità delle norme in funzione delle dimensioni dell’impresa, all’utilizzo di un’unica banca dati per la P.A. vietando di richiedere informazioni già in possesso della stessa, alla autocertificazione e non applicazione di alcune norme sulla privacy, la marcatura e tenuta dei libri sociali, l’acquisizione d’ufficio del DURC, i codici ATECOFIN, le procedure ComUnica la mancanza di uniformità documentale da parte dei Comuni nell’applicazione del SUAP ed ancora, in tema fiscale, circa la revoca del credito d’imposta per mancata indicazione nell’Unico, al ravvedimento operoso nei versamenti INPS e INAIL, la disponibilità di Gerico all’inizio del periodo d’imposta ed altro ancora.

Al lungo elenco di proposte viene aggiunta la farraginosità e il calvario delle imprese di fronte al SISTRI che sarebbe dovuto entrare in funzione ad agosto poi ad ottobre successivamente a dicembre 2010 ora, dal 1 giugno 2011 e che nella sua sperimentazione dello scorso 11 maggio ha rappresentato tutta la sua inefficacia ad essere attuato.

Mattinzoli termina la sua missiva con la vicenda EQUITALIA che rischia di distruggere definitivamente quelle aziende che con coraggio hanno combattuto la crisi e mantenuto l’occupazione.

Insomma conclude Mattinzoli «in questo Paese non conviene più fare impresa!».

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