MATTINZOLI, SCONTRO TOTALE gennaio 2003

Congiuntura, articolo 18, crisi dei mercati. Variabili negative che si combinano, in provincia di Brescia, a ritardi ormai cronici nello sviluppo delle infrastrutture, con Brebemi, Centro Fiera e Aeroporto in cima alla lista.

 Il 2002, nel giudizio dei vertici provinciali dell’ Associazione Artigiani, è stato un anno decisamente da dimenticare. Su tutti i fronti.

E il nuovo anno si apre anche con una posizione netta sul fronte del cammino che dovrebbe portare all’unità degli artigiani: un cammino destinato a ripartire da zero.

«E nel 2003 -ha sottolineato il Presidente Enrico Mattinzoli, nel tradizionale incontro d’inizio anno – la situazione non sarà diversa, soprattutto nel primo trimestre. E’ inutile mentire o far finta di non vedere i problemi. Non vedo all’orizzonte, tra le nostre imprese, una dinamica degli ordini tale da farci sperare in una ripresa a breve termine».

Uno scenario interlocutorio, quindi, soprattutto se inserito nell’attuale difficile contesto sociale, con la recente approvazione del quesito referendario legato all’estensione dell’articolo 18 anche alle imprese con meno di quindici dipendenti. Ed è proprio in questo contesto che Enrico Mattinzoli – con lui ieri il direttore Paolo Gerardini e il direttore di Assoartigiani Pilade Martinetti – ha innestato un’ulteriore provocazione. «Questo tentativo di riforma non ci riguarda – ha spiegato – . L’anno scorso, su un totale di 31.122 lavoratori occupati nelle nostre aziende, abbiamo registrato soltanto venti casi di conflittualità. La vicenda non è comunque dannosa per il mondo produttivo: scoraggerà molti imprenditori all’assunzione, convogliando la forza lavoro in contratti atipici, o peggio, nel sommerso. Se questa esigenza di “uguaglianza” fosse vera, dovremmo piuttosto favorire la nascita anche di un sindacato dei mussulmani. I tempi stanno cambiando. Hanno bisogno di essere tutelati nei loro diritti, di garanzie per soddisfare loro esigenze particolari. Solo attraverso questa strada potremo affermare che i lavoratori sono tutti uguali».

Infine il nodo infrastrutture, un altro macigno che nel giudizio del Presidente Mattinzoli pesa enormemente sullo sviluppo del sistema produttivo provinciale.

«Per quanto riguarda la questione relativa alla Fiera ha spiegato Mattinzoli – la nostra posizione è coerente con quella di dieci anni fa. Riteniamo che ci sia ancora conflittualità fra i due poli espositivi, quello di Brescia e quello di Montichiari. E’ necessario che l’Ente pubblico si assuma una funzione di Cabina di regia. Qualcuno, a questo proposito, ha suggerito il mio nome. A prescindere dalle candidature, comunque, è fondamentale trovare un coordinamento».

Il Presidente dell’Associazione di via Cefalonia, molto esplicito nell’individuare le responsabilità di questo rallentamento, ha spiegato che l’iniziativa spetta, a questo punto, «al Presidente della Camera di Commercio Francesco Bettoni: a parole afferma che deve essere fatta l’unificazione dei due poli espositivi, ma nei fatti non agisce in questa direzione. E in aggiunta annuncia la realizzazione del secondo padiglione, quando è sotto gli occhi di tutti l’inutilizzabilità dell’attuale primo padiglione».

Ma i problemi in agenda, al di là del dualismo fieristico Brescia-Montichiari, sono innumerevoli. Si va dalle difficoltà dell’aeroporto di Montichiari alle pesanti ripercussioni sull’indotto bresciano e nazionale della crisi della Fiat. «Chiunque subentri nella gestione dell’azienda, sia esso Gnutti o Colaninno – ha spiegato Mattinzoli – deve fornire risposte concrete anche alle imprese dell’indotto». C’è poi la questione legata alla contraffazione e alla tutela del Made in Italy : «le imprese che delocalizzano all’estero non dovrebbero fregiarsi di questo marchio» ha detto Mattinzoli. I problemi all’ordine del giorno come visto, non sono pochi.

E l’unità con l’Upa? «Siamo all’anno zero – sintetizza Mattinzoli – . Sei anni di lavoro fatti insieme al presidente Bonetti non sono serviti a nulla».

(BSOGGI – M. Meneghello)

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