CAVE DI PRESTITO E AUTOSTRADA BRE.BE.MI. aprile 2009

Mattinzoli: “No alle cave di prestito. Per la Bre.Be.Mi. si utilizzino demolizioni e scorie di acciaieria”

Nell’ambito del vigente Piano Provinciale Cave, il progetto dell’autostrada Brescia – Bergamo – Milano, citato nella Relazione dei fabbisogni di inerti, dispone che per tutto il periodo di vigenza del piano è esclusa la possibilità di autorizzare cave di prestito.

Si rileva pertanto, – sottolinea Mattinzoli – il contrasto della ipotizzata apertura di una cava di prestito con la programmazione in materia di attività estrattive di cava.

Sotto altro profilo, relativo alla valutazione della sussistenza dei presupposti previsti per assentire l’attivazione di una cava “di prestito” – ovvero l’impossibilità o l’eccessiva onerosità di reperimento sul mercato di materiale idoneo – si ritiene di poter rilevare l’insufficienza dell’indagine di mercato svolta dal Consorzio BBM (incaricato della costruzione dell’Autostrada), come rappresentata nel progetto definitivo depositato, infatti non viene esplicitato il criterio di individuazione degli operatori contattati, il cui numero sembra oggettivamente esiguo anche rispetto a quello delle altre province indagate.

Quindi Mattinzoli ritiene indispensabile che la Società Bre Be Mi effettui un supplemento di ricerca interessando direttamente le associazioni rappresentative degli operatori che hanno già manifestato la loro disponibilità alla fornitura di importanti quantitativi di materiale da demolizione/recupero idoneo ai fini della realizzazione dell’opera in questione (Associazione Industriali Bresciani, Associazione Piccola Industria, Collegio Costruttori Edili e Associazione Bresciana Cavatori di Inerti).

Vi è inoltre la disponibilità, manifestata su richiesta dell’Assessore Mattinzoli, da parte del comparto Siderurgico Bresciano a fornire circa 1,5 milioni di tonnellate di scorie di acciaieria trattate e certificate per la realizzazione dei sottofondi stradali in alternativa al materiale vergine di cava.

Questa attività non solo comporterebbe un notevole risparmio economico nella realizzazione delle opere pubbliche, ma soprattutto un enorme ricaduta positiva in termini ambientali.

Utilizzando le scorie si eviterebbe l’apertura di nuove cave e, al tempo stesso, di nuove discariche visto che la destinazione finale delle scorie, oggi, è la discarica.

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