Il presidente dell’Associazione Artigiani, anche in veste di assessore, punta al “tavolo provinciale” delle categorie economiche
«Non una nuova consulta, ma un tavolo provinciale al quale partecipino anche i sindacati, Cgil compresa, per discutere non solo dei problemi del lavoro, ma di tutti i problemi connessi con lo sviluppo economico».
Relativamente alla condotta del Governo, Mattinzoli commenta:«impensabile fare una riforma del mercato del lavoro senza tenere conto della volontà dei sindacati. Non si può prescindere dal dialogo con i lavoratori dipendenti; un accordo si deve trovare». Approvato l’operato del ministro Maroni, Mattinzoli dice tuttavia a chiare lettere che la questione dell’articolo 18 non è un tabù e che si deve andare ad una trattativa serrata e conclusiva. «A noi – dice il presidente – interessa avere regole del lavoro come quelle europee e, in particolare, avere l’estensione delle norme che regolano le imprese sotto i 15 dipendenti per favorire la crescita delle stesse».
Per gli artigiani Mattinzoli ha in mente un’iniziativa dell’Associazione tesa a introdurre modifiche legislative in materia fallimentare. Non funziona la regola che ammette al credito privilegiato solo le imprese con meno di un miliardo di fatturato e comunque fino al cinquanta per cento, così come produce guai l’azione revocatoria che “sta mettendo in ginocchio alcune imprese artigiane, che stanno chiudendo”.
Riguardo al panorama generale dell’economia, Mattinzoli continua: dobbiamo reagire con le nostre forze, anche con l’azione delle istituzioni; è giunta l’ora che in Italia si attivi il marchio “interamente prodotto in Italia” e che a Brescia si introduca quello “interamente prodotto a Brescia”. Centro di queste iniziative deve essere la Camera di Commercio.
(GdB – S.Danesi)