«SERVE UN FEDERATORE DELLE ASSOCIAZIONI» (CdSera – M. Trebeschi) gennaio 2013

Per crescere dobbiamo smettere di fare i fornitori dei tedeschi e realizzare prodotti finiti»

Mattinzoli (Assoartigiani): «Le risorse ci sono, come i finanziamenti europei che ci sfuggono dalle mani perchè siamo divisi.

«Dobbiamo unire le forze e creare un’unica rappresentanza per tutte le associazioni di categoria. Bisogna superare la frammentazione: solo così avremo più capacità di negoziare a Roma e all’estero». Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia non fa giri di parole e parla di attività di «lobbying, sul modello americano, per portare avanti i nostri interessi, in maniera legittima, l’importante è avere chiaro l’obiettivo e portare a casa i risultati».

Relativamente a Brescia che perde il 95% dei finanziamenti europei Mattinzoli è categorico: «E’ una cosa inaccettabile, dicono che le risorse non ci sono, ma manca la capacità di intercettarle. Propongo che tutte le associazioni tirino fuori 500 mila euro e aprano un ufficio con persone che si occupano solo di bandi per i fondi europei. Le occasioni perse sono tante, come il Kilometro rosso, il parco tecnologico di Bergamo».

«Potremo togliere l’IRAP o usarla in investimenti per le aziende che vogliono rinnovare. Ha ragione Mucchetti quando dice che abbiamo buttato dei miliardi per sostenere un sistema, il fotovoltaico, che crea energia a intermittenza. Con quei soldi avremo potuto fare di meglio, usarli per la ricerca, ma a gestirli non ci voleva uno come Stefano Saglia (ex sottosegretario all’economia), che pure è un bravo politico».

«Per uscire dalla crisi le grandi opere come TAV e Brebemi servono, ma non saranno il traino per far ripartire le PMI, serve più manufatturiero e meno terziario. Anche Marx aveva previsto la sovrapproduzione e il calo della domanda interna. Se vogliamo tornare a crescere, dobbiamo puntare sulla manodopera qualificata e smettere di produrre singoli componenti, che poi altri rivendono. Servono prodotti completi e finiti. E per farlo le aziende si devono associare».

 

 

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