«RAPPRESENTANZA UNICA, TEMPI MATURI: BRESCIA VINCA LA SFIDA» (BSOggi – C. Mariani) gennaio 2012

Il leader dell’Associazione Artigiani rilancia sulla necessità di un coordinamento per il sistema delle imprese per rafforzare le aziende.

Un’attenzione e un impegno su più fronti, accompagnato da proposte.

Un’analisi attenta e puntuale, con l’ obiettivo rivolto sia al contesto nazionale che territoriale, per il presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia, Enrico Mattinzoli, affiancato dal vice vicario, Alberto Vidali, dal vice Bortolo Agliardi; con loro anche il direttore, Paolo Gerardini, il vice Paolo Carrera e il direttore di Artfidi Lombardia, Francesco Gabrielli.

 Prendendo spunto dalla stretta attualità, durante il tradizionale incontro d’inizio anno con la stampa, Mattinzoli ha evidenziano, innanzitutto, la possibilità di «vincere la sfida » e sviluppare a Brescia un progetto per una rappresentanza unica del mondo delle imprese, di qualsiasi dimensione, «per interfacciarsi direttamente con la politica: una prospettiva sempre più attuabile – ha detto -. I tempi sono maturi, molti sono concordi nel puntare a un coordinamento, con un unico portavoce che riassuma le problematiche comuni e le esponga nelle sedi opportune. I vertici dell’Aib, Giancarlo Dallera, e del Collegio Costruttori, Giuliano Campana, già condividono la necessità di attuare una strategia che dia più forza alle aziende ». Sul mercato del lavoro per Mattinzoli «non è il caso di dibattere questioni che dividono in una fase in cui l’occupazione è ai livelli di 10-12 anni fa.

Sono d’accordo con il professor Tito Boeri sulla validità del contratto triennale per inserire i giovani» nelle imprese. Non è mancato un riferimento negativo al costo del lavoro, che in Italia incide per il 32,40% contro il 3,9% della Germania.

Per affrontare e vincere la crisi, l’Associazione Artigiani ha rilanciato sull’innovazione di processo e di prodotto, oltre che sulla qualità. Ma anche sulle eccellenze, che in provincia non mancano, capaci di creare opportunità. «Chi ha puntato sull’export con una proposta vincente sta raccogliendo risultati positivi – ha detto Mattinzoli -. Il made in Italy ha un potenziale elevato»: nel 2011 ha registrato l’incremento più elevato oltre confine, meglio anche della Germania. Ma anche in questo ambito – ha aggiunto il leader dell’Associazione – «la politica, con il peso della burocrazia, può rappresentare un freno ».

 E riguardo al Governo («la politica non può essere messa in secondo piano nella nuova fase dei tecnocrati»), Mattinzoli ha auspicato «proporzionalità nei provvedimenti » in materia di imprese. Passando alle questioni fiscali, ha ribadito di essere favorevole alla lotta al lavoro nero e all’illegalità: «Riteniamo preziose le banche dati che, tra l’altro, possono agevolare l’azione. Vediamo di buon occhio che si attuino strategie efficaci di contrasto, ma respingiamo con forza l’assioma artigianato o piccola impresa uguale evasori. Tuteliamo chi fa il suo dovere, cioè la stragrande maggioranza, facendo pagare tutti».

Il leader dell’Associazione Artigiani ha quindi puntato su due temi strettamente territoriali. «Quando si parla di commercio e di centro storico non sono d’accordo con i protezionismi – ha detto. Le realtà produttive devono adeguare la loro proposta, come fanno le imprese manifatturiere. È il momento di ridiscutere l’offerta in funzione della domanda, altrimenti il rischio è rimanere fuori da un mercato ».Per rilanciare il comparto immobiliare cittadino, invece, ha lanciato una proposta. «Si dovrebbe pensare a una modifica normativa che permetta ai Confidi di interfacciarsi con i cittadini, così da avviare un sistema di finanziamento che riduce i rischi e rilancia gli investimenti – ha detto -. Istituto di credito erogante, Confidi e privato cittadino potrebbero suddividere in tre il rischio. Attivando un fondo di garanzia di un milione di euro, coinvolgendo anche il Collegio Costruttori, si potrebbe attivare un volano di vendite di circa 45 milioni».

 

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