LE FORMAZIONI POLITICHE SI MOLTIPLICANO E INTANTO LE AZIENDE CHIUDONO! (E. Mattinzoli) gennaio 2013

Non passa giorno senza che qualche “nuovo” schieramento politico si presenti all’attenzione degli elettori con nuovi simboli nuovi slogan e ovviamente rinnovate promesse. Non passa giorno, purtroppo, che decine di piccole aziende in difficoltà chiudano, senza titoli sui giornali e senza alcun clamore se non quello del silenzioso grido di dolore delle famiglie degli imprenditori e dei loro dipendenti.

 Per rilanciare l’economia italiana sono tanti i provvedimenti che la politica avrebbe dovuto attuare, uno però parrebbe essere inattuabile: la semplificazione.

 Come possiamo pensare di rendere meno complicata la vita delle imprese, se chi annuncia le future riforme, non riesce a semplificare se stesso? Sacrificio, determinazione, capacità ed ottimismo sono le caratteristiche degli imprenditori italiani che hanno contribuito a fare grande il nostro Paese.

Con quale spirito e con quale fiducia milioni di artigiani commercianti agricoltori e industriali possono guardare al futuro? Se i presupposti di un’economia che si sviluppa sono la chiarezza, la certezza, la coerenza dei comportamenti e uno Stato che gioca la stessa partita di aziende e lavoratori è del tutto evidente che la confusione, l’incertezza, l’incoerenza e le divisioni politiche preannunciano ulteriore ingovernabilità all’indomani delle elezioni.

Se il tema di maggior interesse dei partiti è la modalità o meglio la tattica, attraverso la quale essere determinanti nella conta del Senato, piuttosto che spiegare come e con quali numeri si intendono affrontare i problemi dell’Italia, risulta difficile programmare investimenti e nuove assunzioni.

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