«CREDITO, PARTECIPATE, BANDI, TRE PRIORITA’ PER LA CDC FUTURA» (BSOggi – G. Armanini) luglio 2013

Sfide per la città e il territorio

Mattinzoli ha le idee chiare su quali siano le priorità future: «Servono programmi non candidature personali, andrà bene anche uno della Fiom se in grado di ottenere risultati»

CHI E’:
LEADER A TUTTO CAMPO
Enrico Mattinzoli (Buenos Aires il 23 settembre 1954), laureato in sociologia, presiede l’Associazione artigiani di Brescia. Sul futuro della sua organizzazione ha le idee chiare: «In rete imprese ci sono ottimi rapporti, ma è inconcludente. Stiamo ancora ragionando come 20 anni fa. Eppure con Bonetti e la Ferraboli eravamo arrivati ad un percorso di cinque anni per l’unificazione. Io dico: partiamo dai territori, a parole siamo d’accordo tutti, passiamo ai fatti.
Ma in questi anni la sua presenza è stata centrale in molti ambiti economici bresciani: attualmente è consigliere di sorveglianza di A2A (ruolo che gli è stato confermato rispetto al mandato precedente dall’ex sindaco Paroli), della Camera di commercio, di Abem (Aeroporti bresciani), di Futurimpresa e di Assoartigiani scrl.
Fuori dalla mischia per il vertice della Camera di commercio, ma a pieno titolo dentro la partita per il rilancio del sistema Brescia. Il presidente dell’Associazione artigiani Enrico Mattinzoli ha un quadro chiaro sul «che fare» in Cdc, quando l’anno prossimo si eleggerà la nuova giunta. Ma per togliere di mezzo ogni ostacolo si chiama fuori e parte dai contenuti.
«Non ho nessuna intenzione di correre per la presidenza della Cdc, ma voglio capire i temi chiave. Oggi sono l’unico che difende Bettoni anche se sono stato il più critico in questi anni. Il mio ex presidente dei giovani Eugenio Massetti, ad esempio, potrebbe premettere un programma per farci valutare la sua candidatura. Per me andrebbe bene anche un esponente della Fiom se interpretasse un comune sentire, del resto la nuova rappresentanza dovrà essere intesa come somma di impresa e lavoro».
Ma su cosa Mattinzoli potrebbe trovare l’accordo con le altre forze in Cdc? «Ricapitalizzare i confidi è la prima via. Oggi la fatica è a dialogare con le banche minori che stanno ancora finanziando le grosse realtà penalizzando le piccole aziende, ma alzando il rischio. Poi vorrei una Cdc più aperta alle imprese, basta andare a vedere il meccanismo dei bandi, ok la sburocratizzazione, ma oggi si esauriscono le risorse in un minuto aprendo la corsa online».
Sul capitolo investimenti invece Mattinzoli cambierebbe il tiro: «Dovremo avere la capacità di focalizzarci sulle partite locali, alcuni pacchetti azionari tipo Brebemi sono andati in una direzione che non ci vedrà protagonisti quando le opere saranno partite perchè avremo la necessità di ritirarci. Bisogna razionalizzare le partecipazioni: una per tutte la Fiera. La scelta Piccioli è l’ultima chiamata. Spero arrivino dati convincenti sui risultati per il territorio».
Intanto al lavoro associativo Mattinzoli somma l’impegno in A2A. «Abbiamo un management di altissima qualità anche a livello di quadri e di livello internazionale Ravanelli e Rossetti sono manager che si completano . Il nostro ingresso quattro anni fa ha prodotto un’effettiva integrazione tra gestione e sorveglianza, e Tarantini ha fatto un gran lavoro. Abbiamo approvato un piano industriale ambizioso che darà risposte agli azionisti sia ambientali che dal punto di vista dei dividendi».
Nelle ultime settimane Emilio Del Bono ha più volte incontrato il consiglio di Sorveglianza: «Concordo con l’impostazione di Del Bono – commenta Mattinzoli a tal proposito – di voler migliorare la già alta qualità dei nostri servizi alla città, che vorrei ricordare tra i migliori in Europa anche come costo, (vedasi acqua, gestione del calore e rifiuti). Ritengo importante che abbia voluto aprire una riflessione e ragionare con il Consiglio di Sorveglianza: è nato un rapporto molto chiaro e franco. Non si è parlato di governance ma di costruire un proficuo rapporto tra proprietà e sorveglianza». Un consiglio al nuovo Sindaco? «Pensi alla città metropolitana, vada oltre i confini e cambi punto di vista. Poteva farlo anche Paroli, ma non credo che sia stato il Sindaco il problema, quanto la sua giunta: nemmeno Mandrake ce l’avrebbe fatta con una Giunta così».
Intanto Brescia si prepara a Expo 2015: «Si sta facendo un grande lavoro anche grazie all’ex direttore Aib Piero Costa. A tutto questo andrà aggiunto un grande piano turistico per offrire un servizio di qualità, ma per arrivarci bisognerà razionalizzare la presenza degli enti sul territorio che si occupano di questo tema». Ma la congiuntura nel frattempo resta difficile. «Eppure – obietta Mattinzoli – la meccanica ha iniziato a lavorare e nonostante tutto l’automotive si sta muovendo. Rimane il disastro dell’edilizia: io penso che serva una grande moratoria sulla nuova edificabilità a fronte di premi sulle ristrutturazioni».
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