«AI COMUNI RIBELLI NON ANDRA’ UN EURO» aprile 2008

L’assessore Enrico Mattinzoli non concede sconti a chi non vuole avviare il sistema idrico integrato

«Se non faranno decollare il sistema idrico integrato adeguando le tariffe, le amministrazioni comunali della Valcamonica non potranno ricevere i milioni di euro necessari alla depurazione di buona parte della valle.

Io lo ripeto da tempo: i camuni sono liberissimi di continuare ad applicare tariffe inferiori di due terzi a quelle dell’AATO (da 10 ai 30 centesimi per metro cubo), ma non vengano a chiederci un euro per fognature e depuratori».

Il messaggio dell’assessore provinciale all’Ambiente Enrico Mattinzoli è indirizzato ai 12 comuni montani (Malegno, Angolo, Cevo, Artogne, Braone, Cividate, Corteno, Darfo, Lozio, Malonno, Ono San Pietro e Prestine) che non hanno affidato le reti acquedottistiche ad alcun gestore e non hanno adeguato le tariffe, ma hanno chiesto all’AATO i fondi per diversi milioni.

«La questione è davvero semplice – prosegue Mattinzoli -: in tempi di ristrettezze è difficile che un Comune trovi i soldi per un depuratore. E forse sarebbe meglio chiedere un piccolo sforzo economico in più ai propri abitanti ma inquinare meno l’Oglio e il Sebino con scarichi fognari».

«Il timore dell’incremento delle tariffe – conclude l’assessore – è l’elemento che ha fatto emergere le maggiori resistenze. Ma dati alla mano, gli investimenti già finanziati per il sistema depurativo della valle, a fronte della richiesta di 2 euro ad abitante, restituiranno al territorio ogni anno più di 500 mila euro che serviranno per pagare opere per più di 6,6 milioni». Oltre a questi finanziamenti «congelati», la Valcamonica avrebbe beneficiato della quota destinata dall’AATO alle comunità montane: 275 mila euro l’anno.

(GDB – Pietro Gorlani)

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