L’anomalia italiana mette a rischio le imprese
Enrico Mattinzoli, leader dell´Associazione Artigiani : «Approvare al più presto la norma sul pagamento dei crediti che le aziende hanno nei confronti delle Amministrazioni pubbliche.
Il presidente Mattinzoli esorta il Governo sollecitando «un impegno preciso a dare piena attuazione alla relativa direttiva europea». La commissione Attività Produttive della Camera – spiega una nota – fissa il tempo massimo di 30 giorni per gli adempimenti fra aziende nel disegno di legge all´esame del Parlamento che dovrebbe essere approvato entro fine legislatura. Le misure che riguardano quanto vantato dalle società nei confronti del Pubblico sono contenute nello Statuto delle Imprese, che indica in novembre il termine entro cui il Governo deve esercitare la delega.
L´Associazione Artigiani di Brescia – prosegue la nota – da tempo è impegnata nella risoluzione di un´anomalia tutta italiana, essendo protagonista sin dalla formulazione del testo del primo provvedimento sui pagamenti varato dal Parlamento italiano nel 2000 in base alla direttiva Ue 2000/35, poi di fatto mai applicata. E così (anche a causa della crisi) l´attesa per ottenere il saldo di quanto dovuto dalla Pa e dai privati alle piccole imprese si attesta ora a 137 giorni, con un aumento di 44 giornate solo nell´ultimo anno. Non solo, in Italia il periodo medio è doppio della media Ue per le operazioni tra privati, il triplo per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, già in arretrato per circa 90 miliardi di euro.
«La questione è onorare contratti sottoscritti – sottolinea Mattinzoli – nei quali c´è un impegno preciso nelle scadenze, che nel 90% dei casi sono disattese. E così migliaia di aziende hanno chiuso o sono in procinto di farlo: non per l´incapacità di fare impresa, ma per una anomalia tutta italiana. Quanto alla questione etica, il cittadino si aspetterebbe dallo Stato la stessa puntualità nell´onorare le scadenze con la quale impone “forzosamente” il pagamento delle imposte».