CAMERA DI COMMERCIO, LA SVOLTA CARICHE GRATIS, TAGLI ALLE PARTECIPAZIONI (CdSera – M. Tedeschi) marzo 2014

Associazioni e categorie stanno sottoscrivendo un manifesto programmatico

Attorno al testo di Bonometti, Mattinzoli e Piccioli la nuova maggioranza

Gratuità degli incarichi, limite drastico e bassissimo alla presenza nei Cda delle società partecipate, taglio draconiano alle partecipazioni della Camera di Commercio: sono i punti salienti (e qualificanti) del documento attorno a cui, da ieri si sta coagulando la nuova maggioranza che governerà la Camera di commercio di Brescia.

Il meccanismo elettorale di via Einaudi, invalso nelle ultime tornate, prevedeva che il presidente uscente formasse una cordata di sostenitori attorno al proprio nome. Ne erano uscite elezioni plebiscitarie e gestioni largamente condivise, da cui pochi si trovavano esclusi (l’ultima volta era capitato, ad esempio, a Coldiretti, Cia, Api e pochi altri). Stavolta associazioni e categorie produttive hanno deciso un percorso diverso: prima è stato steso un documento programmatico, poi le realtà rappresentative sono state invitate a sottoscriverlo, infine sulla base di questo documento si formerà la nuova maggioranza che esprimerà il presidente e la giunta.

Un cambiamento di metodo che ha visto come attori protagonisti il presidente di Aib Marco Bonometti, quello dell’Associazione Artigiani Enrico Mattinzoli e quello di Confesercenti Piergiorgio Piccioli. Dalle loro penne è uscito il documento che ha già raccolto – oltre a quella delle loro associazioni – l’adesione di Coldiretti e Assopadana, Fai e Cna, Confcooperative e Confartigianato, Unione agricoltori, Api e Collegio costruttori. Obiettivo dichiarato è raccogliere un numero di firme sufficienti a raggiungere i 22 voti sui 32 del consiglio camerale che assicurino una maggioranza ampia e indiscussa.

Il nome del candidato presidente ancora non c’è, ma i firmatari ribadiscono che quello di Bettoni rimane il più accreditato per guidare l’ente di via Einaudi per il prossimo quinquennio, e in nessun modo l’operazione si configura come una congiura per disarcionarlo. Certo, il sistema delineato dal documento prefigura un drastico cambiamento rispetto al quadro in cui Bettoni ha guidato l’ente camerale dal 1992 a oggi, diventando nel frattempo protagonista del sistema Camere di commercio (dal 2004 è presidente di Unioncamere Lombardia).

Il documento Bonometti-Mattinzoli-Piccioli si articola in cinque punti. Il primo regolamenta i rapporti fra associazioni attraverso il principio obbligante dell’apparentamento: chi ha iscritti di altri settori nei propri ranghi dovrà “cederli” alle altre associazioni firmatarie. Una sorta di pulizia e riordino degli elenchi associativi che riguarda soprattutto alcune categorie “ibride”.

Il secondo punto prevede una drastica rivisitazione delle partecipazioni societarie (attualmente 45), che per tre quarti potrebbero venire dismesse. A cominciare da quelle autostradali, che avevano un significato in origine, ma oggi rappresentano ingenti immobilizzazioni di capitali a fronte di un sistema economico che reclama interventi dinamici di sostegno.

Il terzo punto prevede un taglio drastico nella distribuzione di risorse alle società che producono perdite. Il quarto punto fissa un tetto alla presenza di presidente e consiglieri di via Einaudi in un massimo di due consigli d’amministrazione in società partecipate dall’ente camerale. Un elemento che determinerà una redistribuzione di incarichi in consiglio e prefigura una gestione molto più collegiale.

Infine, quinto, ultimo (e discusso) punto, la gratuità degli incarichi sia per il presidente che per i consiglieri, nonchè per i rappresentanti della Camera nei vari Cda (nel 2012 in totale, erano costati 335mila euro). Una richiesta molto in linea con il clima del momento. Comunque di svolta. 

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