BCC DEL GARDA, IL FUTURO PASSA DALLA FORMAZIONE (BresciaOggi – M. Venturi)

BCC del Garda

«Le imprese che hanno capito che la differenza sui nuovi mercati la fanno le idee e la formazione, sono cresciute», ha spiegato Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione artigiani di Brescia e provincia

«Idee chiare e convinzione, consapevolezza su dove si deve andare: la nostra rotta la conosciamo bene». Il futuro della Bcc del Garda si declina su «formazione del personale, relazioni e consulenze per i clienti»: parola di Alessandro Azzi, presidente dell’istituto di credito e di Federcasse, intervenuto ieri in un incontro dal titolo «Verso la ripresa e oltre».

Una serata in cui Azzi ha anche attaccato la creazione del Fondo di risoluzione unico deciso nell’ambito dell’Unione bancaria europea: «Per salvare 4 banche,che non sono Bcc, il credito cooperativo quest’anno spenderà 230 milioni di euro, mentre in passato abbiamo sempre risolto i nostri problemi con la solidarietà tra i nostri istituti – ha spiegato il presidente -. Pagheremo, ma siamo pronti a reagire con ogni mezzo».

Il dibattito è andato in scena al Centro Fiera di Montichiari, in occasione della Serata del socio della Bcc del Garda, istituto che conta 32 filiali, 40 mila clienti e quasi  9 mila soci. Prima della tradizionale cena per i soci e della successiva festa in musica, c’è stato tempo anche per presentare tre progetti, finanziati dal credito cooperativo gardesano, che sono diventate storie di successo: Antares Vision, Cauto e Anfass Brescia. L’istituto di credito ha anche premiato i soci più fedeli e consegnato borse di studio agli studenti più meritevoli.Venir qui è un atto di conoscenza della vostra banca e un’attestazione di considerazione – ha esordito Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana -. Credo nel pluralismo, sinonimo di libertà, anche nell’economia. Il modello dimensionale non è l’unico modo per ragionare sul mondo delle banche».

«La ripresa c’è, l’industria italiana è ancora forte e gli imprenditori credono ancora nel loro lavoro», ha sottolineato Marco Bonometti, presidente dell’Associazione industriale bresciana. Il motore della ripresa, secondo il leader di Aib, «resta l’impresa, che non è un nemico da combattere. Ma bisogna creare le condizioni perché le imprese possano crescere e svilupparsi, dobbiamo rilanciare gli investimenti pubblici e privati, sostenere innovazione e ricerca». Bonometti ha concluso citando l’aeroporto di Montichiari, che «potrà creare occupazione e investimenti» e Expo, in cui «abbiamo fatto vedere cosa sappiamo fare. Per competere sui mercati globali, non possiamo andare avanti da soli e serve anche il sostegno delle banche».

«Le Pmi fanno fatica a parlare di accorpamenti e fusioni, che dovrebbero essere il loro pane quotidiano », ha sostenuto Marco Menni, presidente di Confocooperative, che ha auspicato «una banca del futuro con nuovi e prodotti e servizi e fatta di gentiluomini».

«Le imprese che hanno capito che la differenza sui nuovi mercati la fanno le idee e la formazione, sono cresciute», ha spiegato Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione artigiani di Brescia e provincia, che ha ripreso il concetto di banca vicina ai propri clienti e che «non si basi solo sul rating per valutare le aziende. Gli istituti di credito devono fare il salto di qualità, cosa che le Bcc hanno fatto: la loro presenza ha garantito stabilità al territorio».

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