ASSOARTIGIANI A DIFESA DEI PANIFICATORI (GdBrescia – C. Piantoni) luglio 2013

Per meglio tutelare il consumatore

«Non è un attacco alla grande distribuzione, ma un’operazione-chiarezza nei confronti del consumatore, che deve sapere se quello che acquista è pane fresco o surgelato».

Così Enrico Mattinzoli commenta il progetto di legge  presentato dalla Lega Nord e attualmente allo studio della Regione Lombardia, sottoposto ieri al vaglio del Consorzio Panificatori bresciani.

Una proposta in dieci articoli, che era attesa dalla categoria fin dal 2006 e che potrebbe essere licenziata dal Consiglio regionale nei prossimi mesi per entrare in vigore entro fine anno. Duplice la finalità: la tutela del consumatore, anzitutto, per evitare che sulle tavole lombarde finisca inconsapevolmente pane scongelato o sfornato in panifici che non sono sottoposti ad adeguati controlli igienico sanitari, ma anche la valorizzazione della qualità dei forni che lavorano nel rispetto della tradizione. «Sarà istituito un registro delle specialità da forno tipiche della storia lombarda – annuncia il primo firmatario della legge, il leghista Massimiliano Romeo, ospite all’Associazione Artigiani insieme al collega Fabio Rolfi -. E riconosciuto il lavoro degli artigiani attraverso un contrassegno regionale che certificherà la qualità delle produzioni».

Tra le modifiche migliorative apportate al progetto di legge dopo il suo passaggio a Brescia, all’attenzione della categoria dei panificatori, l’istituzione di un responsabile delle attività produttive che dovrà essere presente in ogni panificio e impianto di produzione e partecipare a corsi di aggiornamento professionale con cadenza periodica. «Avràun ruolo di controllore, per garantire che il pane sia fresco e di qualità» chiarisce il presidente dei Panificatori Francesco Mensi.

Ma la vera novità per i consumatori si percepirà nelle rivendite e sugli scaffali dei supermercati. Perchè su ogni sacchetto dovrà essere riportata un’etichetta chiara e di grandi dimensioni, in cui si legga distintamente la dicitura «fresco» oppure «a durabilità prolungata» e vengano indicati data e luogo di produzione. Il pane a lunga conservazione inoltre dovrà essere collocato in uno scomparto riservato, in modo da non trarre in inganno chi lo acquista.

Provvedimenti accolti favorevolmente dai circa 500 panificatori bresciani, che per poter sfornare pane fresco ogni notte devono farsi carico di costi di gran lunga superiori a quelli delle «sfornerie», ovvero delle tante rivendite in cui il pane non si produce ma viene solo scongelato o al massimo dorato. «La Regione potrebbe decidere di incaricare le PolizieLocali – continua Romeo -, magari con un unico coordinamento che si faccia carico dei controlli ».

Back to Top