ARTIGIANI, FORMAZIONE SUPERIORE settembre 2003

Mattinzoli: «Più competenze per superare la recessione»

Una robusta iniezione di didattica. Uno strumento di flessibilità e qualificazione per venti giovani diplomati bresciani.

E’ stato presentato ieri il corso per “Tecnico superiore per il sistema di qualità” realizzato dall’Associazione Artigiani, Aqm, Itis ed Università Cattolica. Un’iniziativa indirizzata a giovani inoccupati bresciani che intendono qualificare ulteriormente la loro preparazione professionale.

«Le situazioni di crisi, come quella che stiamo vivendo in questi mesi – ha spiegato Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani – vanno aggredite immaginando il futuro. La formazione deve essere mirata. E deve essere di qualità. Questa è la chiave di volta di un’economia che, in alcuni casi, non vedrà mai la ripresa: le lavorazioni a basso valore aggiunto infatti non hanno futuro. E’ per questo motivo che le capacità imprenditoriali non sono più sufficienti, se non supportate dalle capacità delle maestranze».

Il corso, approvato dalla Regione Lombardia, si svolgerà nella sede dell’Aqm, per una durata complessiva di 1.200 ore, di cui 372 di esercitazioni pratiche e 360 di stage in azienda.

I corsisti che avranno partecipato ad almeno il 75% delle lezioni e superato l’esame avranno diritto al certificato di specializzazione tecnica superiore rilasciato dalla Regione Lombardia, oltre che al riconoscimento di crediti formativi nell’ambito del corso di laurea in Scienze per l’Ambiente e il territorio.

“L’alleanza con Itis e Università – ha spiegato Luciano Tamburini, amministratore delegato di Aqm – conferma la validità dell’iniziativa. Il programma, finanziato dall’Fse, può essere paragonato a un master post-diploma.

L’Aqm di Rezzato ha formato nel 2002 circa 1.450 dipendenti, sia utilizzando i finanziamenti del Fondo sociale europeo, che attraverso il sostegno delle aziende. Nello stesso periodo, come ricordato da Enrico Mattinzoli – il leader degli artigiani di via Cefalonia e anche assessore provinciale alle Attività Produttive – la Provincia ha “mosso” circa 40 milioni di euro, destinati alla formazione dei giovani bresciani.

(BSOggi – M. Meneghello)

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