AATO-GARDA UNO, LA RESA DEI CONTATORI maggio 2008

L’Autorità d’ambito guidata da Enrico Mattinzoli scrive all’azienda di servizi che ha richiesto 100 euro come deposito cauzionale agli utenti del sistema idrico

Una «sorpresa» da 100 euro, di addebito, annunciata in bolletta. Sufficiente per preoccupare gli utenti. E scatenare le reazioni dei vertici dell’Aato che scrivono alla società Garda Uno per celebrare… la resa dei contatori.

Acque di tempesta in questi giorni in riva al Benaco in seguito alla decisione della società Garda Uno di applicare un deposito cauzionale di ben 100 euro sui consumi d’acqua. «La questione – spiega Marco Zemello, direttore dell’AATO – si è posta in seguito alla richiesta fatta da Garda Uno di imporre, a partire dalla prossima bolletta, un deposito a titolo di garanzia sul pagamento dei propri consumi. Tale motivazione, ovvero provare ad arginare il problema della morosità, è assolutamente plausibile ma la strada scelta per intervenire non è ammissibile».

Se è piuttosto facile immaginare le reazioni degli utenti gardesani, va detto che questa scelta ha scatenato un polverone anche negli uffici dell’AATO. Un problema di sostanza, certo, ma anche di forma. La scelta dell’Azienda di servizi che unisce i Comuni benacensi potrebbe suonare infatti come una sottrazione di competenze all’organo che è preposto proprio a gestire il ciclo idrico integrato.

«Pur nella consapevolezza – sottolinea Zemello – che la legge consente simili provvedimenti, quanto fatto da Garda Uno va in qualche modo ad inficiare la strategia dell’AATO. Tra le prossime mosse c’è infatti la definizione di un disciplinare d’incarico per mettere fine alla situazione di eterogeneità che esiste sul territorio».

Un aspetto ampiamente approfondito nella missiva firmata dal presidente del Cda dell’AATO Enrico Mattinzoli, che, nella sua richiesta finale, lascia davvero poco spazio alle interpretazioni. «Invito fermamente a sospendere qualsiasi forma di addebito all’utenza a titolo di deposito cauzionale fino alla determinazione di decisioni nel merito da parte dell’AATO». Stando così le cose, nessuna sorpresa dovrebbe più materializzarsi nelle bollette future. «Rispettiamo i problemi di Garda Uno ma chiedere 100 euro ci sembra ingiustificato, specie se pensiamo che tra gli utenti ci sono persone anziane. Avrebbero potuto benissimo limitarsi ad una richiesta di 50 euro, che corrisponde a circa un semestre di consumi. Inoltre non capiamo perchè questa richiesta può essere evitata tramite la domiciliazione bancaria della bolletta. Esistono altri modi per combattere la morosità. Mi chiedo, ad esempio, per quale motivo non monitorare gli utenti distinguendo tra quelli virtuosi e quelli che, invece, pagano sempre in ritardo».

Tamponata questa falla Zemello non intende considerare la partita chiusa. «Ora il Cda dell’AATO valuterà la questione dei depositi cauzionali cercando di trovare una cifra congrua che possa essere estesa a tutto il territorio. Solo quando ciò avverrà le società che fanno capo all’Ambito potranno poi mandare avvisi agli utenti. L’AATO sta cercando di far passare una tipologia di rapporto che non può essere messa in discussione da scelte prese in autonomia».

La lettera di Mattinzoli mette quindi la parola fine al «caso dei 100 euro». Resta da vedere se le nuove bollette riusciranno clamorosamente a riaprirlo.

(GDB – Rosario Rampulla)

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