UNA REPLICA ALL’ON. RUTELLI febbraio 2002

Lettera aperta di Enrico Mattinzoli, presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia all’On. Rutelli circa la Sua teoria sul prototipo di elettore italiano.

Egr. on. Rutelli, Le scrivo a nome di quelli che Lei definisce “piccoli padroncini del Nord-est che sono orgogliosi di sfruttare gli immigrati e di non pagare le tasse”. Ho cercato di capire quale fosse la ragione di un così aspro insulto, quale profondo disprezzo (questo traspare) potesse portare un rappresentante dei cittadini ad essere così offensivo verso una parte di loro.

Sono consapevole che la mia mentalità da “padroncino” non è certo così illuminata da capire quali siano le motivazioni di tali Sue affermazioni. E’ per questo che mi piacerebbe incontrarLa, non certo per per restituirLe insulti, ma per cercare di farLe conoscere una realtà evidentemente a lei sconosciuta. Una realtà di persone che a volte possono sembrare rozze, di poche parole, che certamente guardano con sospetto e diffidenza i salotti, i giocatori di golf e tutti coloro che parlano di lavoro senza aver mai lavorato; mi perdoni ma è un nostro limite.

Una realtà di persone “i padroncini” che nelle loro imprese, piccole o grandi che siano, indirizzano tutte le loro forze, le loro energie e le loro speranze, coinvolgendo in questa avventura l’intera famiglia. Una realtà di persone che mette a garanzia della propria capacità di fare impresa tutto quello che ha e anche quello che non ha, che per il gusto di vedere la propria attività crescere, rischia ogni giorno il “sedere”.

Una realtà di persone che gioisce quando in azienda entra un nuovo macchinario, che si emoziona di fronte alla costruzione di un nuovo capannone.  Una realtà di persone che contribuisce a sostenere con il frutto del proprio lavoro il bilancio del nostro Paese e continua ad assorbire manodopera (giovanile, femminile od espulsa dalle grandi fabbriche). Una realtà di persone spesso impegnate nel mondo del volontariato, quello vero, di cui non si legge nei giornali. Una realtà di persone che sa, senza che nessuno glielo spieghi, quanto gli extracomunitari in regola, venuti in Italia per lavorare, siano una risorsa.

Una realtà di persone che conosce il problema dell’immigrazione perchè figli (è il mio caso) o nipoti di coloro che furono costretti ad emigrare oltre oceano dopo la guerra. Certamente non sono in grado di dire se e quanti “padroncini” avranno avuto modo e tempo di leggere le Sue teorie; può darsi anche (io non ne sarei così certo) che tutti i “padroncini” votino per il centro-destra, sicuramente non è questo il modo per invogliarli a cambiare idea.

(BSOggi)

 

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