PIANO DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI ENERGETICHE luglio 2005

Mattinzoli annuncia l’avvio di corsi di specializzazione per ingegneri e periti
In questi giorni l’argomento di rilievo è sicuramente relativo all’emergenza caldo. Come affronta questo problema la Provincia? «E’ un’emergenza che potrebbe rientrare – risponde Enrico Mattinzoli Assessore all’Ambiente della Provincia di Brescia.

Dopo l’accordo fatto con l’Enel per il rilascio di acqua attraverso i fiumi, sia per quanto riguarda l’irrigazione ma soprattutto per il raffreddamento della centrale di Portotolle, credo che per ora il problema non sia enorme, si tratta di capire cosa succederà nei prossimi giorni».

Quindi l’obiettivo principale è quello di prevenire una possibile emergenza

«E’ chiaro, si tratta di utilizzare l’energia in modo razionale, se ne parla tanto ma non so fino a che punto i cittadini hanno capito che è necessario utilizzare l’energia elettrica domestica nelle ore in cui vi è meno richiesta generale, solo così si può aiutare il sistema energetico nazionale. Si tratta solo di riuscire a trasmettere questo messaggio per avere un bilanciamento complessivo della richiesta energetica nazionale che nelle ore centrali della giornata ovviamente diventa critico.»

Esistono già delle agevolazioni per i cittadini che seguono determinate fasce orarie di consumo?

«Sono in atto delle agevolazioni sul bollettamento con una spesa inferiore per quei consumatori che tengono in considerazione l’utilizzo di energie nelle fasce orarie basse. Non tutti i cittadini sono ancora in grado di avere questo tipo di servizio, ma i gestori energetici stanno lavorando per dare possibilità di questa opportunità a tutti».

Parlando di prevenzione, il suo Assessorato ha organizzato un’iniziativa in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri. Ce ne vuole parlare?

«Il lavoro è stato fatto inizialmente in collaborazione con le Associazioni di Categoria dei Manutentori delle caldaie e degli impianti termici, e successivamente con l’Ordine degli Ingegneri e dei Periti e l’Enea. Da una parte attraverso una buona manutenzione degli impianti possiamo garantire un minor consumo ai cittadini, ma soprattutto maggiore sicurezza e minore emissione atmosferica: attraverso la manutenzione della caldaia degli utenti si ottiene la possibilità di una combustione migliore quindi risparmio sul prodotto, in questo caso gas piuttosto che gasolio, con emissioni controllate quindi minor CO2 in atmosfera. Ricordo che nel solo 2002 vi sono stati 137 incidenti che hanno provocato 21 vittime, nel 27% degli impianti che abbiamo visionato nel territorio bresciano non è stata fatta una manutenzione razionale, ciò significa che il cattivo funzionamento degli impianti mette in pericolo anche l’utente. L’interesse dell’Amministrazione Provinciale è dare la certezza ai cittadini che una manutenzione è stata fatta tramite dei tecnici specializzati. Da qui l’accordo con gli ingegneri e periti, e l’istituzione nei prossimi giorni di un corso verificatorio personale che permetterà ad esperti che si qualificheranno di recarsi in diverse abitazioni constatando la buona manutenzione e il buon funzionamento».

Chi ha il diritto di partecipare a questi corsi?

«Il corso è rivolto soprattutto a ingegneri e periti tecnici che hanno una laurea, ma anche a quelle persone che sono state alle dipendenze di aziende che trattano la manutenzione di caldaie per almeno tre anni. I selezionati faranno un corso con l’Enea, quindi con il massimo della tecnologia di questo settore a disposizione e chi supererà l’esame avrà l’abilitazione da poter utilizzare su tutto il territorio nazionale. Il corso costa mille euro ma la possibilità di lavoro si estende, come detto prima, non solo alla Provincia ma all’Italia intera. Tante piccole caldaie non funzionanti risparmieranno migliaia di tonnellate di emissioni in meno garantendo così sicurezza e salute a tutti i cittadini».

(L’OPINIONE – Giovanni Riva)

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