«TESORETTO-IMU»: LE IDEE DI ARTIGIANI E COMMERCIANTI (BSOggi – A. Dessì) settembre 2012

Comune e  Associazioni di categoria insieme per rilanciare  commercio e artigianato

Enrico Mattinzoli, con l’appoggio di Cna, Confartigianato e Assopadana e auspicando anche l’adesione dei commercianti,  punta sul varo di contributi di premialità in funzione della stabilizzazione del personale».

Tra le associazioni dei commercianti e degli artigiani è già partito il conto alla rovescia: dopo un primo incontro il 13 settembre, altri se ne stanno svolgendo all´interno delle singole categorie. Obiettivo: arrivare al Tavolo per la competitività del sistema produttivo fissato dei primi di ottobre (la data più papabile pare martedì 2) con le idee chiare su quali interventi proporre per far fruttare al massimo il milione di euro «promesso» dall´amministrazione comunale alle attività economiche bresciane per compensare l´aumento dell´aliquota Imu.

Certo, la strada non sarà in discesa: le aziende commerciali e artigiane bresciane sono oltre 5 mila e «se non si mette a punto un piano ben formulato, si rischia di polverizzare il contributo in una sorta di vera e propria carità», ammette l´assessore al Commercio Maurizio Margaroli, che confida però nella possibilità di trovare una qualche alla fine.
«Finora ci siamo limitati a registrare una serie di proposte ed esigenze che cercheremo di sintetizzare in un documento comune – chiarisce Margaroli -, E´ chiaro che la bacchetta magica non ce l´ha nessuno, ma l´idea è di mettere a punto uno strumento il più condiviso possibile».

Quale sarà questo strumento per ora non è chiaro. L´assessore privilegia l´idea di varare contributi che vadano nella direzione del mantenimento delle imprese già esistenti o della regolarizzazione dei dipendenti, mentre tende a escludere eventuali finanziamenti per nuove realtà. «Per le start up abbiamo già varato dei piani di sostegno e molto sta facendo anche la Camera di Commercio, per cui sarebbe meglio concentrarsi sulla necessità di sostenere le realtà che in questo momento di crisi faticano a pagare l´affitto, le bollette o uno stipendio», spiega Margaroli.

Diversa la proposta di Confesercenti, che invece sulle start up mostra di voler investire. «La nostra idea sarebbe quella di destinare un quinto delle risorse alla nascita di nuove imprese commerciali e il resto a intervenire sui costi di gestione dei singoli esercizi, dalle bollette energetiche all´affitto sino al personale», spiega il vicedirettore Fabio Baitelli, prima di precisare che l´associazione «è aperta al confronto e al dialogo».

Un dialogo che sarà indispensabile per raggiungere il «famoso» piano comune, lo stesso su cui dichiara di investire caparbiamente anche il presidente provinciale dell´Associazione Artigiani Enrico Mattinzoli. «Per ora abbiamo elaborato una proposta condivisa con Cna e Confartigianato, ma ci piacerebbe potesse essere estesa anche ai commercianti», spiega il leader dell´associazione di via Cefalonia che punta invece sul varo di contributi di premialità in funzione della stabilizzazione del personale.

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