ARTIGIANATO, QUEI PICCOLI CHE SANNO STARE AL MONDO (GdBrescia) ottobre 2013

L’export e il made in Italy restano motori di traino

«O saremo capaci di federarci e creare un unico soggetto, oppure diventeremo organizzazioni che erogano ottimi servizi, ma non svolgono più un ruolo di rappresentanza» ha ammesso il presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia, Enrico Mattinzoli.

Fare impresa a Brescia è più complicato che altrove. Soprattutto per gli artigiani che già in più di un’occasione hanno lamentato una pesante stretta del credito, un ingente carico fiscale e un costo dell’energia alle stelle. Resta però ancora alto il valore del loro prodotto realizzato nelle officine e nei piccoli laboratori bresciani. E grazie a questa virtù, i nostri artigiani continuano a tenere alta la bandiera del Made in Italy nel mondo.

Negli ultimi anni, peraltro, l’export ha sostenuto – in termini di ricavi e volumi – il comparto anche se, da qualche anno, è stato riscontrato un sensibile calo delle vendite all’estero. Gli artigiani bresciani, a cui non bisogna insegnare nulla neppure in termini di strategia , da qualche tempo stanno promuovendo la nascita di una confederazione che possa rappresentarli meglio nel mondo.

«O saremo capaci di federarci e creare un unico soggetto, oppure diventeremo organizzazioni che erogano ottimi servizi, ma non svolgono più un ruolo di rappresentanza» ha ammesso il presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia, Enrico Mattinzoli. Artigiani, commercianti, autotrasportatori e magari anche gli industriali: se non sapranno proporre un unico interlocutore al mondo politico, saranno destinati – secondo il leader di via Cefalonia – a sparire. «Nessuno vuole dimenticare la propria storia – ha rilanciato Mattinzoli – ma anche in passato abbiamo ottenuto grandi risultati quando siamo stati capaci di unirci».

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